Il mondo degli adulti attraverso gli occhi di un “estraneo”

Fin da piccoli siamo stati “vittime” di fugaci tentativi da parte degli adulti di imprimerci desolanti e malinconiche piccole di saggezza del tipo: “divertiti finché sei giovane, perché poi le cose cambiano [ovviamente in peggio]” o “goditi la vita finché sei ancora in tempo [minaccia?]”.

Possibile che siano i principi della vita a cambiare intorno a noi in relazione all’età biologica? O forse siamo noi che li forziamo ad adeguarsi a rigidi schemi di significati personali? Proviamo per un attimo a dare voce al pensiero spigoloso e magnificamente schietto della protagonista dodicenne del libro “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery:

A quanto pare, ogni tanto gli adulti si prendono una pausa per sedersi a contemplare il disastro della loro vita. Allora si lamentano senza capire e, come mosche che sbattono sempre contro lo stesso vetro, si agitano, soffrono, deperiscono, si deprimono e si chiedono quale meccanismo li abbia portati dove non volevano andare. Per i più intelligenti diventa perfino una religione: ah, spregevole vacuità dell’esistenza borghese! Alcuni cinici di questo tipo cenano alla tavola di papà: “Cosa ne è stato dei nostri sogni di gioventù?” si domandano con aria disincantata e soddisfatta. “Sono volati via, e la vita è proprio bastarda”. Non sopporto questa finta lucidità dell’età matura. La verità è che sono come tutti gli altri, ragazzini che non capiscono cosa sia successo e che giocano a fare i duri mentre avrebbero voglia di piangere.

Eppure è così difficile da capire. Il problema è che è i bambini credono ai discorsi dei grandi e, una volta grandi, si vendicano ingannando a loro volta i figli. “La vita ha un senso e sono gli adulti a custodirlo” è la bugia universale cui tutti sono costretti a credere. Da adulti, quando capiamo che non è vero, ormai è troppo tardi. Il mistero rimane, ma tutta l’energia disponibile è andata da tempo sprecata in stupide attività. Non resta che cercare di anestetizzarsi, nascondendo il fatto che non riusciamo a dare un senso alla nostra vita e ingannando i nostri figli per cercare di convincere meglio noi stessi. […]

La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia.

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