“Ch’io cadrò morto a terra, ben m’accorgo, ma qual vita pareggia al morir mio?”
Giordano Bruno: personaggio estremamente interessante e singolare.
Non staremo qui a raccontarne la storia, reperibile – tra l’altro – attingendo alle varie pubblicazioni, scolastiche e non.
Ahimè, conosciuto, specie nel nostro paese, solo per essere stato condannato per eresia e bruciato a Roma, in Campo dei Fiori, nell’anno 1600.
Poeta, astrologo, astronomo e filosofo.
Soprattutto filosofo: amava in modo furente Dio e la Filosofia, argomenti che lo infiammavano (non solo interiormente), e in difesa dei quali scendeva in campo aperto contro tutto e tutti; irascibile, scorbutico sino ad essere chiamato dai suoi detrattori “cane rognoso”.
Convinto che la conoscenza dovesse essere un fatto diretto, di prima mano, non risparmiò nulla a quanti, secondo lui, avevano una conoscenza di seconda, terza ed ennesima mano.
Li chiamava pedanti e li accusava di “indossare” barbe bianche e toghe lunghe ai piedi, per farsi credere dotti e conoscitori di tutto. Continua a leggere “Giordano Bruno – L’er(m)etico errante”