La metafora della carrozza e il ruolo della visualizzazione nella Quarta Via

Uno dei tanti modi in cui il Lavoro illustra la posizione dell’uomo si trova nella parabola del cavallo, la carrozza e il cocchiere. In questa parabola o allegoria, si allude all’uomo nel seguente modo: l’uomo è il cocchiere che dovrebbe stare alla guida e controllare il cavallo e la carrozza, ma egli rimane in una taverna a bere e sciupa quasi tutto il suo denaro in quel posto. Il cocchiere non sta alla guida perché si è ubriacato e per questo motivo il cavallo riceve un alimento scarso o nullo tanto il cavallo come la carrozza si trovano dunque in un pessimo stato. La prima cosa necessaria da fare è che il cocchiere si svegli dal suo sonno e pensi alla sua situazione.

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I nostri podcast in russo

Una novità su YouTube e Spotify

Cari lettori (e ascoltatori), siamo felici di annunciare l’arrivo di una nuova serie di podcast sul nostro blog che si concentreranno sulla Quarta Via di Gurdjieff, registrati in russo. Sappiamo che molti di voi sono appassionati della lingua e della cultura russa e che in molti ci seguono da tutto il mondo; abbiamo deciso di offrire allora una nuova opportunità per esplorare il Sistema anche in questa lingua.

Questo nuovo progetto è già condiviso parzialmente online nel link che troverete qui in basso. Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sugli ultimi sviluppi ed iniziative. A presto!

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Cos’è la Quarta Via? Ecco cosa rispondere a chi non lo sa

In risposta alla domanda che può essere fatta da gente nuova alla Quarta Via: “A cosa si riferisce questo Lavoro?”, occorre rispondere che si tratta di un percorso destinato a quelli che cercano qualcosa, che non sono soddisfatti di ciò che hanno trovato nella vita e che sentono che ci deve essere qualcosa di più del successo o del fallimento, qualcosa di più di ciò che hanno appreso dalla cultura e dall’educazione che hanno ricevuto, in generale.

Quando una persona sente che la vita non ha un significato arbitrario, quando vede che se non si trova una spiegazione, l’esistenza è qualcosa di quasi completamente carente di significato, “un racconto riferito da un idiota”, una storia di crimini e spargimento di sangue e frustrazioni; quando una persona comincia a rendersi conto che l’esistenza del progresso è molto dubbia e che tutto comincia e finisce quasi prima di essere cominciato, è allora nella posizione di cercare un altro significato e una nuova conoscenza, con la convinzione che debba esistere.

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Il gruppo di Lavoro nella Quarta Via (cap. 33 – 1 parte)

Un gruppo, di solito, è un patto stabilito fra gli Io reali di un certo numero di persone che si impegnano insieme nella lotta contro le loro false personalità. L’Io Reale di ognuno di loro è senza forza davanti alla loro personalità, o piuttosto dorme, e la personalità è padrona della situazione. Se invece venti Io si alleano per lottare contro ciascuna delle personalità, possono diventare più forti di loro; in ogni caso possono disturbare il loro dominio ed impedire agli altri Io di dormire così tranquillamente.

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Atteggiamenti positivi e negativi nella Quarta Via

Il cambiamento inizia quando si prendono le cose comuni in modo nuovo.

M. Nicoll (1)

ATTEGGIAMENTI POSITIVI

LA SERIETÀ

Dobbiamo lottare per liberarci se vogliamo lottare per conoscerci. Conoscere e sviluppare se stessi costituiscono un impegno così importante e così serio, cui bisogna dedicare uno sforzo così intenso, che assumerselo nel modo solito, in mezzo a tutte le altre cose, è impossibile. L’uomo che si assume questo impegno deve metterlo al primo posto nella propria vita, perché la vita non è così lunga da poterla sprecare in cose inutili.

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La scuola di Quarta Via (cap. 32 – 2 parte)

Esiste una sorta di segreto nel lavoro-scuola, non nel senso di qualcosa realmente nascosto, ma di qualcosa che deve essere spiegato. L’idea è questa. Se prendiamo il lavoro-scuola come un’ottava ascendente, sappiamo che in ciascuna ottava ci sono due intervalli o vuoti, tra mi e fa e tra si e do.

Allo scopo di passare attraverso questi intervalli senza cambiare il carattere della linea di lavoro è necessario sapere come riempirli.

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La scuola di Quarta Via (cap. 32 – 1 parte)

Nessuna parola sarà in grado di riprodurre l’atmosfera di meraviglia, tensione, sospetto, esasperazione, speranza, felicità, divertimento puro e l’infelicità più cupa che Gurdjieff riusciva a creare intorno a sé.

J. Bennet (1)

Le scuole – le scuole esoteriche – ci trasmettono idee che possono liberarci. Queste idee provengono da coloro che si sono liberati e questa conoscenza è stata sempre trasmessa. Ma le idee che insegnano sono uguali alle idee insegnate dal Lavoro. Il Lavoro insegna idee liberatorie, ma l’azione di dette idee non saranno fruttuose se una persona non riflette su di esse e non sente di doverle applicare a se stesso.

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Il ruolo del pagamento nella Quarta Via (cap. 31)

Qui io rivedo Madame de Salzmann, ed è uno dei ricordi più forti che conservo di lei. Seduta, metà tigre e metà falco, raggiante di speranza e di compassione, e nello stesso terrificante nella sua obiettiva esigenza, ci domandava: “Siete pronti a pagare il prezzo?”

R. Ravindra (1)

Nel Lavoro della Quarta Via la prima condizione è comprendere ciò che si vuol guadagnare e quanto si è preparati a pagare per questo, perché bisogna pagare per ogni cosa. A volte si vogliono cose senza rendersi conto di ciò che queste comportano e di quanto c’è da pagare. Naturalmente non si parla qui di pagamento in denaro, principio anzi contrario ad ogni seria volontà di trasformazione e trasmissione, ma di qualcos’altro.

Questo significa che tutto quanto uno può acquisire richiede un certo sforzo, e allo scopo di fare questo sforzo, e di farlo consciamente, bisogna sapere perché lo si sta facendo e ciò che si può ottenere da questo sforzo. Ed è anche importantissimo comprendere in quali condizioni si può lavorare e senza quali condizioni è inutile cercare di lavorare.

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Il ricordo di sé nella Quarta Via (cap. 30)

Che Dio e tutti i suoi angeli ci impediscano di fare il male aiutandoci sempre e ovunque a ricordarci di noi stessi.

G.I. Gurdjieff (1)

Nel sistema della Quarta Via, ricordare se stessi significa la stessa cosa che essere consci di se stessi: Io sono. Qualche volta ciò viene da sé; è una sensazione stranissima. Non è una funzione, né un pensiero, né un sentimento; è uno stato di consapevolezza diverso. (2)

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Le regole nella Quarta Via (cap. 29)

Le regole non possono mai essere facili, piacevoli o confortevoli. Al contrario, devono essere difficili, spiacevoli e scomode; altrimenti non risponderebbero al loro scopo. Le regole sono le sveglie che destano l’uomo dal sonno. Ma l’uomo che apre gli occhi per un secondo, si indigna quando sente suonare le sveglie e domanda: non ci si può dunque svegliare senza sveglie?

P. D. Ouspensky (1)

Una delle cose più importanti in ogni tipo di scuola è l’idea delle regole. Se non ci sono regole, non c’è scuola.

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Disciplina e Quarta Via (cap. 28)

Per conquistare qualcosa di reale, è necessaria una lunga pratica. All’inizio tenta di realizzare cose molto piccole. G.I. Gurdjieff [1]

Esiste un principio importantissimo nel lavoro: non dobbiamo mai lavorare secondo la nostra forza, ma sempre più della nostra forza. Questo è un principio permanente.

Nel lavoro dobbiamo sempre fare più di quanto possiamo; soltanto allora cambieremo. Se facciamo soltanto quanto ci è possibile rimarremo dove siamo. (…) Questo è diverso nella vita: nella vita facciamo soltanto ciò che è possibile. È necessario mettere maggiore energia nelle cose: nello studio di sé, nell’osservazione di sé, nel ricordare se stessi, ecc. E, allo scopo di mettere maggiore energia nel nostro lavoro, è necessario scoprire come questa viene spesa.

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Il cambiamento – Quarta Via (cap. 27)

Noi siamo in una stanza, corriamo da un angolo all’altro, non cambiamo. In un angolo crediamo di essere una cosa; in un altro, pensiamo di essere diversi. Non possiamo cambiare per il semplice fatto di essere andati da un angolo all’altro. Ciò che sembra cambiamento è cambiamento tramite imitazione, cambiamento di condizioni, di simpatie e antipatie. P.D. Ouspensky (1)

Sarà bene essere molto chiari: per la Quarta Via – come per tutte le strade iniziatiche – in condizioni ordinarie, conducendo una vita “orizzontale”, non è possibile alcun cambiamento, perché ogni volta che un essere umano vuole cambiare una cosa non vuole cambiare che questa cosa, e mantenere tutto il resto. Peccato che tutto nella macchina umana sia collegato e che ogni funzione è inevitabilmente controbilanciata da un’altra o da tutta una serie di altre funzioni. La macchina è equilibrata in tutti i suoi particolari ad ogni momento della sua attività.

Di conseguenza, se un uomo constata in se stesso qualcosa che non gli piace e comincia a fare degli sforzi per cambiarlo, può giungere ad un certo risultato. Ma contemporaneamente a questo risultato, ne otterrà inevitabilmente un altro, che non poteva immaginare.

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Il ruolo dell’attrito nel percorso spirituale – Quarta Via (cap. 26)

Solo una forza volontaria può liberarmi dal potere di una forza involontaria. Ho bisogno di vedere che per me sono necessarie umiltà e sincerità.
Jean de Salzmann (1)

Una strada spirituale è proprio quello che ci vuole per te; lo senti nelle vene, nel cuore, la desideri con la mente. I sacrifici non saranno un problema, farai sforzi, percorrerai chilometri, ti rimetterai a studiare per percorrerla, perché la Via è proprio ciò che qualcosa dentro di te insegue da tutta una vita. Ma cosa succederà il giorno in cui qualcuno ti dirà che dovrai mettere in discussione le tue idee? Continua a leggere “Il ruolo dell’attrito nel percorso spirituale – Quarta Via (cap. 26)”

Il ruolo della volontà nella Quarta Via (cap. 25)

Nel Lavoro tutto inizia con la valorizzazione e ciò significa desiderare qualcosa, perché se non si desidera una cosa non le si dà valore.
M. Nicoll (1)

Ogni tipo di lavoro, ogni tipo di stato, richiede un preciso minimo di sforzo e minimo di tempo dedicato ad esso, e il Lavoro che si proponeva di trasmettere Gurdjieff e previsto dalla Quarta Via, necessita più di parecchie altre cose se si vogliono ottenere risultati appena percepibili.

Cosa significa lavorare praticamente? Significa lavorare non soltanto sull’intelletto ma anche su emozioni e volontà. Lavoro sull’intelletto significa pensare in una maniera nuova, creare nuovi punti di vista, distruggere illusioni. Lavoro sulle emozioni significa non esprimere emozioni negative, non identificarsi, non considerare e, in seguito, anche lavoro sulle emozioni stesse. Cosa significa però lavoro sulla volontà? Significa lavoro sulle proprie azioni. Prima occorre chiedersi: cos’è volontà negli uomini n. 1, 2 e 3?

È la risultante di desideri. Volontà è la linea di condotta di desideri combinati, e dato che i nostri desideri cambiano costantemente, non abbiamo una linea di condotta permanente. La volontà ordinaria quindi dipende dai desideri e noi possiamo avere parecchi desideri che vanno in direzioni differenti. La linea costruita da tutti questi angoli ne è la risultante. Continua a leggere “Il ruolo della volontà nella Quarta Via (cap. 25)”

L’Enneagramma del Cercatore

L’Enneagramma è un simbolo portato alla luce da Gurdjieff e che racchiude in sé molteplici segreti. Ogni avvenimento può essere rappresentato al suo interno, tramite l’analogia micro-cosmo e macro-cosmo. Attraverso il suo studio siamo in grado di capire come la legge di causa ed effetto, che è alla base di ogni avvenimento, non funziona come noi potremmo pensare attraverso una logica lineare, ma piuttosto attraverso una serie di correlazioni non lineari che possiamo decifrare solo attraverso il simbolo stesso.

Non potendo ovviamente illustrare in modo esaustivo tutte le sfumature dell’Enneagramma, cercheremo qui di seguito di evocarne le geniali possibilità di analisi ed applicazione. La nostra speranza è anche quella di spingere la dignità di questo simbolo un po’ oltre le sue solite interpretazioni, che lo vedono spesso limitato (e a nostro avviso anche sciupato) con l’associazione ai diversi tipi di personalità.

Ma veniamo a noi… l’Enneagramma si compone di tre figure fondamentali:

  • Il cerchio rappresenta la manifestazione della divinità (o Intelligenza Universale) in questo piano di vita; la sua circonferenza simboleggia una specifica quantità di tempo e la sua area un determinato spazio. Matematicamente è rappresentato dal numero 1. Al suo interno abbiamo lo sviluppo di due figure che possono essere comprese attraverso due leggi.
  • Il triangolo rappresentato dalla Legge Del Tre: la legge fondamentale che crea tutti i fenomeni nella loro diversità. Si esprime matematicamente attraverso il numero 3.
  • L’esade rappresentata dalla Legge del Sette o dell’Ottava: che controlla lo sviluppo di ogni singolo evento sul piano della Manifestazione. Si esprime matematicamente attraverso il numero 7.

Consideriamo ora la circonferenza come lo stato di partenza.  Continua a leggere “L’Enneagramma del Cercatore”

Accumulatori ed Energia – La Quarta Via (cap. 24)

 

Se perdete energia in emozioni negative, o in azioni meccaniche, nel pensare meccanico, allora è perduta. Se però usate l’energia per lottare contro la meccanicità, la riavete. Questo è il modo con cui l’energia viene accumulata.

P.D. Ouspensky [1]

Noi vogliamo fare, ma in tutto ciò che facciamo siamo legati e limitati dalla quantità di energia prodotta dal nostro organismo. Ogni funzione, stato, azione, pensiero, emozione necessita di una certa energia, di una certa sostanza determinata.

Cosa deve fare dunque un uomo quando incomincia a rendersi conto che non ha abbastanza energia per raggiungere lo scopo che si è fissato? La risposta a questo interrogativo è che ogni uomo normale ha abbastanza energia per cominciare il lavoro su di sé. È necessario soltanto che egli impari ad economizzare, in vista di un lavoro utile, l’energia di cui dispone, e che, la maggior parte del tempo, dissipa in pura perdita.

L’energia viene soprattutto spesa in emozioni inutili e sgradevoli, nell’ansiosa attesa di cose spiacevoli possibili ed impossibili, consumata dai cattivi umori, dalla fretta inutile, dal nervosismo, dall’irritabilità, dall’immaginazione, dal sognare ad occhi aperti e cosi via. L’energia viene sprecata da un cattivo lavoro dei centri; dalla tensione inutile dei muscoli, sproporzionata rispetto al lavoro compiuto; dal perpetuo chiacchierare, che ne assorbe una quantità enorme, dall’interesse accordato ininterrottamente alle cose che accadono intorno a noi o alle persone con le quali non abbiamo nulla a che fare e che non meritano nemmeno uno sguardo; dallo sciupio senza fine della forza di attenzione; e via di seguito. Continua a leggere “Accumulatori ed Energia – La Quarta Via (cap. 24)”

Il Raggio di Creazione – La Quarta Via (cap. 23)

Il mondo ha bisogno di certe vibrazioni che vengono prodotte solo quando alcune persone lavorano intenzionalmente.

Ravindra [1]

Normalmente nessuno ha difficoltà ad ammettere che l’Universo sia il prodotto di una creazione. Per esempio, le persone religiose dicono che Dio creò l’universo. I cristiani parlano della Trinità, ma tra le nozioni di Dio e di Trinità non si vede nessuna relazione. Così, quantunque si sia pensato che la creazione non abbia nessuna relazione con la Trinità, non si vede l’inevitabile conseguenza delle Tre Volontà che agiscono nella creazione.

Pensiamo semplicemente che Dio creò tutto, per così dire, intorno a Lui, come se la creazione fosse un mucchio di giocattoli e che nessuna legge sia stata messa in opera. Di conseguenza, siamo portati a credere che la Volontà di Dio sia in diretto contatto con tutto il creato ed anche che sia a capo di tutto il creato. Si omette di pensare al significato della Trinità, e cioè che le Tre Forze primordiali o Tre Volontà siano a capo della creazione, e così si crede che la Volontà di Dio arrivi direttamente ad ogni cosa creata.

(…) [In realtà] come lo spiega un antico adagio: “Dio è difficile comprenderLo perché per prima cosa Egli è Uno, e poi Tre e poi Sette”.

Il Raggio di Creazione spiega che la prima Triade di tre forze proviene dall’Assoluto e crea il Primo Ordine dei Mondi, che sta sotto tre leggi, cioè le Tre Volontà della Triade Primordiale. [2] Continua a leggere “Il Raggio di Creazione – La Quarta Via (cap. 23)”

Idrogeni ed impressioni – La Quarta Via (cap. 22)

Quando siamo completamente sotto il potere delle influenze inferiori, ciò che è in alto non può raggiungerci.

J. de Salzmann 1

Secondo il Sistema teorizzato da Gurdjieff, tutto ciò che esiste nell’Universo è formato da vibrazioni più o meno dense. Maggiore è la densità di vibrazione e minore è la densità della materia, più la materia è sottile e rarefatta più sarà alta la densità di vibrazioni. Un pensiero, ad esempio, ha un’alta densità di vibrazioni; un pezzo di ferro avrà al contrario una densità di vibrazioni molto basse.

Nella più densa delle materie concepibili, le vibrazioni rallentano e arrivano pressoché ad un punto morto. La materia più sottile corrisponde, di conseguenza, alla più alta densità di vibrazioni.

Il massimo di densità di vibrazioni – e quindi il minimo di densità di materia – è rappresentato come forza attiva nell’Assoluto dal primo Carbonio (C) indicato con il numero 1. Continua a leggere “Idrogeni ed impressioni – La Quarta Via (cap. 22)”

Pubblicato il romanzo esoterico “Fuoco Sacro”

Fuoco Sacro - di Silvia SaleseCari amici, siamo lieti di annunciare la pubblicazione del nuovo romanzo di Silvia Salese, autrice di Gaia e la scienza della vita.

Fuoco Sacro” racconta la storia di Giovanni, affermato psicoterapeuta torinese, che in un periodo di riesame della sua esistenza incontra Irene, una misteriosa donna depositaria di un’antica tradizione iniziatica. L’incontro scuote le convinzioni di Giovanni fino alle sue fondamenta, mettendo in crisi la sua conquistata ed effimera stabilità. Attraverso momenti di vita quotidiana e grazie allo studio di filosofie esoteriche, Irene gli mostrerà in modo pratico, realistico e mai scontato, il significato e i principali elementi della ricerca interiore.

Grazie alla frequentazione del gruppo di persone che seguono gli insegnamenti di Irene, all’amicizia e alla forte determinazione di Giovanni, il protagonista verrà condotto sull’orlo dell’Abisso, dove incontrerà sia le molteplici forme delle sue illusioni, sia l’espressione più luminosa della sua Essenza.
Ponendosi faccia a faccia con le ipocrisie della nostra società, con le più comuni menzogne e debolezze degli esseri umani, Giovanni si incamminerà lungo la via stretta della verità. Ad illuminarlo, sarà la lampada di un sentimento travolgente, mistico e trasformatore, in cui si immergerà con tutto il suo essere.
Per il link alla casa editrice e per recensioni, clicca qui.

Vangelo e Quarta Via: verso la conoscenza di se stessi

Cos’hanno in comune il messaggio esoterico del Vangelo con la Quarta Via del maestro armeno Gurdjieff? A prima vista, le tradizioni di provenienza sembrano evocare scenari e filosofie molto diverse, ma ad un esame approfondito ci rendiamo conto che non è così. Ecco che la croce, simbolo universale usato da sempre nella storia dell’uomo, diventato per i cristiani il simbolo principe della sofferenza, nasconde al suo interno un significato diverso rispetto a quello comunemente adottato.

La croce diventa così nel Vangelo il crocevia tra due scelte di vita, quella orizzontale relativa alla nostra personalità e quella verticale relativa alla nostra essenza, la parte divina da riscoprire in noi stessi.

La domanda sorge così spontanea: “Come facciamo noi uomini dell’asse orizzontale ad alzare i nostri occhi e cominciare il cammino di risalita verso l’asse verticale, verso la casa del Padre?”

Possiamo così ritrovare un filo comune tra il Vangelo e l’insegnamento di Gurdjieff e che richiama l’uomo ad un cammino di conoscenza interiore.

Nella parabola del ricco:

Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!. (Mc. 10, 17-30) (Lc. 18,22) (Mt.19,21)

locandinIn questa parabola riceviamo un primo shock: Gesù chiede al ricco di lasciare tutto quello che ha, possiamo presupporre non solo a livello materiale ma anche a livello mentale come conoscenze, dogmi, sicurezze sociali. Lasciare che la personalità faccia spazio all’essenza, che può crescere solamente se diminuisce il consenso verso la personalità, come diceva anche Gurdjieff: “L’uomo deve rendersi conto che egli non esiste; che non può perdere nulla, perché non ha niente da perdere; deve realizzare la sua nullità nel senso più forte di questo termine”. Continua a leggere “Vangelo e Quarta Via: verso la conoscenza di se stessi”

La Legge del Tre – La Quarta Via (cap. 21)

Il Sistema sostiene sempre la parte della terza forza tra desiderio di cambiare e inerzia. Se avete un rifornimento sufficiente di terza forza, riuscite.

Nel lavoro la prima forza è desiderio di imparare e decisione di lavorare, la seconda è resistenza. Più lavoriamo, più cresce la resistenza. Solamente con l’ausilio del Sistema possiamo vincere la resistenza. È una questione di consapevolezza e volontà.

P.D. Ouspensky 1

Secondo la legge del Tre, o legge dei Tre Principi o delle Tre Forze, ogni fenomeno su qualsiasi scala e in qualsiasi mondo esso abbia luogo, dal piano molecolare al piano cosmico, è il risultato della combinazione o dell’incontro di tre forze differenti e opposte. Il pensiero contemporaneo riconosce l’esistenza di due forze e la necessità di queste per la produzione di un fenomeno: forza e resistenza, magnetismo positivo e negativo, elettricità positiva e negativa, cellule maschili e femminili, e così di seguito; e neppure constata sempre e ovunque l’esistenza di queste due forze. Per quanto riguarda la terza forza, il pensiero moderno non se n’è mai preoccupato, o se gli è capitato per caso di sollevare questa questione, nessuno se ne è accorto. Continua a leggere “La Legge del Tre – La Quarta Via (cap. 21)”

Lo shock addizionale – La Quarta Via (cap. 20)

Il motivo per cui è necessario comprendere la Legge del Sette è che essa ha una parte importantissima in tutti gli eventi. Se non ci fosse la Legge del Sette ogni cosa nel mondo andrebbe alla sua conclusione finale, mentre per effetto di questa legge, ogni cosa devia. Per esempio, se cominciasse la pioggia essa proseguirebbe senza fermarsi, se cominciassero le alluvioni esse sommergerebbero tutto, se cominciasse un terremoto esso proseguirebbe indefinitamente. Invece essi si fermano per effetto della Legge del Sette, perché in ciascun semitono mancante le cose deviano, non vanno avanti in linee rette. La Legge del Sette spiega anche perché non esistono linee rette in natura. Ogni cosa nella nostra vita e nella nostra macchina è anch’essa basata su questa legge.

Contemporaneamente, la Legge del Sette spiega che, se si sa come farlo e in quale momento, si può dare uno shock addizionale a un’ottava e mantenere retta la linea. Possiamo osservare nell’attività umana come la gente cominci col fare una cosa e dopo un po’ ne faccia un’altra completamente diversa, pur continuando a darle lo stesso nome, senza notare che le cose sono completamente cambiate.

Ma nel lavoro personale, particolarmente nel lavoro connesso con questo sistema, dobbiamo apprendere come impedire che queste ottave deviino, come mantenere una linea retta. Altrimenti non troveremo nulla. 1

Digital Shodan Blend 2In ogni ottava infatti – vale a dire un periodo tra un certo numero di vibrazioni e o il doppio o metà di quel numero – esistono due posti in cui le vibrazioni o, per essere più esatti, le manifestazioni di energia che procedono nello spazio o tempo, o in entrambi, subiscono un certo cambiamento, rallentano, e poi ricominciano di nuovo. Continua a leggere “Lo shock addizionale – La Quarta Via (cap. 20)”

La Legge del Sette o Legge dell’Ottava – La Quarta Via (cap. 19)

La Legge del Sette esiste ed esisterà sulla Terra sempre e dovunque. Per esempio, in virtù di questa legge il raggio bianco si compone di sette colori distinti, ogni suono specifico determinato è costituito da sette toni differenti, qualsiasi stato umano comporta sette sensazioni indipendenti; d’altra parte, qualsiasi forma determinata non può avere più di sette dimensioni diverse, e qualsiasi peso può rimanere statico sulla Terra solo se è sottomesso a sette spinte reciproche; e così via…

G. I. Gurdjieff 1

Per comprendere il significato della Legge del Sette o Legge dell’Ottava occorre considerare che l’universo consiste di vibrazioni. Queste vibrazioni agiscono in ogni tipo di materia, quale che sia il suo aspetto e la sua densità, dalla più sottile alla più grossolana; esse hanno diverse origini e vanno in tutte le direzioni, incrociandosi; urtandosi, diventando più forti, più deboli, arrestandosi l’una con l’altra e così via.

Secondo le concezioni abituali dell’Occidente, le vibrazioni sono continue. Ciò significa che le vibrazioni sono generalmente considerate come procedenti in modo ininterrotto, ascendendo o discendendo per tutto il tempo in cui continua ad agire la forza del loro impulso originario, vincendo la resistenza dell’ambiente nel quale si sviluppano. Non appena si esaurisce la forza d’impulso e la resistenza dell’ambiente prevale, le vibrazioni naturalmente ricadono e si interrompono.

A questo proposito, il punto di vista dell’antica conoscenza si oppone a quello della scienza contemporanea, perché essa pone alla base della sua comprensione delle vibrazioni il principio della loro discontinuità. II principio della discontinuità delle vibrazioni significa che la necessaria e ben determinata caratteristica di tutte le vibrazioni della natura, siano esse ascendenti o discendenti, è di svilupparsi in modo non uniforme, ma con periodi di accelerazione e di rallentamento. Continua a leggere “La Legge del Sette o Legge dell’Ottava – La Quarta Via (cap. 19)”

L’Io Reale – La Quarta Via (cap. 18)

Noi dimentichiamo che l’Io Reale é nel centro dell’oscillazione del pendolo e che permettiamo a noi stessi di oscillare tra l’eccitamento e la depressione, tra l’entusiasmo e l’avvilimento, tra la sopravvalutazione e la sottovalutazione, tra l’orgoglio e l’umiltà, e cosi via senza fine.

M. Nicoll 1

Ebraismo

In un uomo ordinario la falsa personalità chiama se stessa io ed è attiva, ma dopo qualche tempo, se un uomo è capace di sviluppo, comincia a crescere in lui il centro magnetico. Egli può chiamarlo interessi speciali, ideali, idee o qualcosa del genere. Quando egli comincia a sentire questo centro magnetico, scopre una parte separata in se stesso, e da questa parte comincia la sua crescita.

Questa può avvenire soltanto alle spalle della falsa personalità, perché la falsa personalità non può apparire contemporaneamente come centro magnetico. Quando il centro magnetico è attivo, la falsa personalità è passiva, tuttavia quando la falsa personalità è attiva il centro magnetico è passivo.

Se in un uomo si è formato il centro magnetico, egli può trovare una scuola, e quando comincia a lavorare, deve lavorare contro la falsa personalità. Ciò non significa che la falsa personalità scompaia, ma semplicemente che non è sempre presente. Da principio essa è quasi sempre presente, ma quando il centro magnetico comincia a crescere, scompare, qualche volta per mezz’ora, qualche volta addirittura per un giorno. Poi ritorna e rimane per una settimana!

Quando la falsa personalità scompare per un breve periodo, l’io diviene più forte, anche se ancora non si tratta di un solo io ma di parecchi io. Più lunghi saranno i periodi in cui scompare la falsa personalità, più si farà forte l’io composto di parecchi io. Continua a leggere “L’Io Reale – La Quarta Via (cap. 18)”

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