La figura della donna nel Giappone antico è affascinante e al tempo stesso complessa. Essa racchiude in sé un’aura di tradizionale leggiadria. L’immagine stereotipata di una figura passiva e sottomessa, spesso legata all’eleganza immobile di figure come le geishe, il cui compito principale era intrattenere i clienti, è solo una delle tante sfaccettature di una realtà ben più articolata.
Contrariamente a quanto si possa pensare, le donne giapponesi hanno goduto di un periodo di relativa indipendenza in un’antica società matriarcale. In questa fase, le donne avevano la possibilità di studiare, praticare le stesse discipline degli uomini, ereditare e gestire proprietà , esercitando un potere significativo nella società .
Tuttavia, con l’avvento dello Shogunato nel XII secolo e l’ascesa dei samurai, si assistette a una graduale transizione verso una società patriarcale. Il potere femminile venne progressivamente limitato, relegando le donne alla sfera domestica e alla difesa della casa e di se stesse, spesso attraverso l’uso di armi maschili.
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