Immagina di essere in una stanza. Ti dicono che stai partecipando a uno studio sull’apprendimento. Dall’altra parte di un vetro, una persona — sconosciuta, educata, con un camice bianco — ti chiede di premere un bottone. Ogni volta che lo premi, qualcuno, dietro un muro, urla.
Ma non stai facendo nulla di male. Ti hanno detto che è per la scienza. E poi — diciamolo — l’uomo col camice sa quello che fa. È uno scienziato, forse un medico, ed è gentile, autorevole, si esprime in modo elegante e dotto. Non puoi non fidarti.


