L’importanza di uno scopo – La Quarta Via (cap. 6)

La maggior parte degli addormentati diranno naturalmente di avere uno scopo e di seguire una direzione definita. Se un uomo si rende conto che non ha uno scopo e che non va da nessuna parte, è segno che si avvicina ad un risveglio; è segno che il risveglio diventa realmente possibile per lui. Il risveglio di un uomo ha inizio dall’istante in cui si rende conto che non va da nessuna parte e che non sa dove andare.

P. D. Ouspensky (1)

Uno dei primi passi che il lavoro richiede è comprendere ciò che vogliamo. La comprensione è la forza più grande a nostra disposizione che ci può cambiare. Più abbiamo comprensione, migliori saranno risultati dei nostri sforzi.

Possiamo immaginare di andare in un gran negozio con parecchi reparti diversi: dobbiamo sapere ciò che vogliamo comprare. Ma prima di tutto dobbiamo sapere cosa c’è nel negozio, altrimenti ci potrà capitare di chiedere delle cose che non ci vengono vendute.

È necessario ricordare sempre perché abbiamo cominciato. Vogliamo avere cose che possiamo ottenere dalla vita ordinaria o cose diverse? Vale la pena tentare? La nostra capacità di immaginare, generalmente usata in maniera tanto sbagliata, ci può aiutare in questo caso. Nello specifico, ci può aiutare a vedere se veramente vogliamo ciò che diciamo di volere oppure no, perché molto spesso vogliamo qualcosa di diverso o non ci rendiamo conto che una cosa ne porta con sé un’altra.

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Entità angeliche, spiriti guida e voci divine… che caos!

“Dio lo vuole!”, e dietro questa affermazione noi esseri umani abbiamo compiuto nel corso della storia i più spregevoli crimini contro i nostri simili. Non che oggigiorno le cose siano migliorate, forse siamo solo riusciti a camuffare più elegantemente i moventi che muovono verso atti analoghi. Che si tratti poi di guerre tra popoli o litigi nella piccola cerchia di parenti e amici, non fa molta differenza.

V’è da tempo una gran moda nel parlare di entità soprannaturali nelle vesti di messaggeri del volere divino per noi poveri mortali. La bibliografia in merito è sterminata, e continua a crescere. Il mercato offre un’ampia gamma di tecniche da applicare per entrare in contatto con il proprio spirito guida, e non mettiamo certo in dubbio la loro validità.

Ma vorremmo porre l’attenzione – e il beneficio del dubbio – sulla reale profondità e purezza dei messaggi che possono scaturire da questa serie di percezioni extrasensoriali. È troppo facile per la nostra fragilità interiore considerare “divina” qualsiasi cosa possa affascinare o sorprendere, in quanto fuori dal comune. Continua a leggere “Entità angeliche, spiriti guida e voci divine… che caos!”

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