La volontà di guarire del paziente non troppo paziente

Essere un paziente è sempre un momento difficile per ognuno di noi. Quando si cade ammalati, qualunque sia la malattia e il suo livello di gravità, si deve affrontare la sofferenza fisica, la sospensione dei propri progetti e delle nostre abitudini. Ci si sente vulnerabili e anche un po’ soli, perché il dolore fisico è un genere di sofferenza che non si può condividere.

In alcuni casi ci prende la paura per sintomi a noi sconosciuti, che si affrontano per la prima volta, o la preoccupazione per il buon esito della cura. Si tratta di una condizione di disagio, che ognuno vorrebbe finisse il più in fretta possibile. Nel momento in cui entriamo fisicamente e psicologicamente nel mondo della medicina, di qualunque genere essa sia, diventiamo immediatamente un paziente.

E il termine paziente evoca la rassegnazione di chi, essendo malato, non può fare altro che attendere di venir curato, nei tempi e nei modi previsti dal medico e dal tipo di medicina cui si è affidato.

La fiducia nel proprio medico è certamente un elemento importante della cura: chi di noi si metterebbe nelle mani di uno specialista che consideriamo poco affidabile o scarsamente competente?

Però anche una totale passività, come suggerirebbe la definizione di paziente, forse non è il modo migliore per affrontare la malattia, e questo una gran parte di noi l’ha già sperimentato.

Che si sia trattato dell’esperienza di un lieve disturbo, oppure di qualcosa di più grave che ha portato alla necessità di un ricovero ospedaliero, spesso si può costatare come Continua a leggere “La volontà di guarire del paziente non troppo paziente”

Fernand Peyrot: un guaritore del nostro tempo

Nonostante l’avanzare della tecnologia e della scienza, il numero dei malati e delle malattie non sembra diminuire proporzionalmente ma, anzi, continua ad aumentare. Non possiamo quindi negare di trovarci davanti a una crisi della medicina “ufficiale”.

Molti specialisti del settore hanno iniziato a chiedersi se l’attuale approccio allopatico non sia da rivedere, riconoscendo nel paziente un essere umano da considerare nella sua interezza di persona, e non un organismo biologico da catalogare a seconda dei sintomi che presenta.

Questo cambiamento richiederà certamente un lungo percorso, ma se oggi molte persone hanno la libertà di scegliere come curarsi, lo dobbiamo a dei pionieri, uomini e donne straordinari che negli anni passati hanno avuto il coraggio di tracciare una nuova strada, oltrepassando frontiere considerate invalicabili, vedendo la malattia come un’opportunità per conoscere se stessi, e la guarigione come il superamento delle proprie paure e dei propri conflitti.

Tra questi uomini siamo felici di aver conosciuto Fernand Peyrot, iridologo, vero pioniere della medicina naturale italiana, che a 82 anni d’età, il primo weekend di inizio Marzo, ha lasciato questo mondo.

Alcuni di noi dell’Associazione Per-Ankh lo conoscevano da tempo, altri lo avevano incontrato per la prima volta negli ultimi mesi dell’anno scorso nel suo studio/laboratorio a Luserna San Giovanni in Val Pellice dove, circondato da libri, incontrava i suoi pazienti. La diagnosi cominciava con la sua stretta di mano, cordiale e attenta, che avveniva mentre fissava profondamente negli occhi, capace di cogliere i più profondi stati d’animo. Continua a leggere “Fernand Peyrot: un guaritore del nostro tempo”

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