Prescelti!

presceltiSiamo tutti alla ricerca della santità. Basta che ci fermiamo un attimo per far passare qualcuno sulle strisce pedonali, e già ci sentiamo dei supereroi.

Qualsiasi sia la nostra scelta di vita, in qualsiasi luogo andiamo, ci sentiamo seduta stante i prescelti, insufflati da un alito divino che sicuramente il nostro capo sul lavoro o il nostro guru spirituale sapranno riconoscere (se sono veri manager o veri guru, ovviamente).

Sfortunatamente, questo virus colpisce nella maggior parte dei casi i cosiddetti “cercatori spirituali”.

Abbiamo un estremo bisogno di essere riconosciuti dagli altri nelle nostre attività, di essere apprezzati. Più riceviamo questo tipo d’energia, più ripetiamo il mantra a tutti noi familiare: “Finalmente ho trovato la mia strada, finalmente posso realizzarmi”.

Ci accontentiamo delle briciole sotto il tavolo spacciandole per pietre preziose, mendicando una parola gentile, uno sguardo d’ammirazione per il quale siamo disposti ad indossare la maschera più adatta alla situazione.

Quale bisogno può averci portato in questa direzione?

Innanzitutto la ferita psicologica che tutti i bambini si portano nella loro vita: non esserci sentiti (abbastanza) amati. Ciò ci conduce a ricercare in seguito questa attenzione dagli amici, dal compagno o dalla compagna, e addirittura dagli estranei.

Un altro bisogno è collegato al fatto di aver intravisto la verità spirituale della propria nullità, prendendo coscienza di un certo vuoto interiore che spaventa non poco. Così, per non guardare in fondo al “pozzo”, per negazione, rincorriamo l’idea di essere dei prescelti, di essere già speciali così come siamo, aggrappandoci a qualsiasi possibile segno divino che certifichi tale idea. Questa illusione ci dà un attimo d’ossigeno, un po’ di distrazione nell’affrontare realmente la domanda: “Chi sono io?”. Continua a leggere “Prescelti!”

Le scoregge spirituali

Angolo_Folle_InizioLe scoregge spirituali sono profumate, con lieve fragranza di violetta e delicata nota alla rosa, non come quelle dei comuni mortali, che emanano un fastidioso ed insopportabile fetore.

Le incorenze spirituali sono koan zen, ineccepibile segno di una mente al di là dell’ordinario, veicolo di un insegnamento sopraffino, non certo come le contraddizioni caotiche e confuse che ben delineano i comuni mortali.

Le gaffe spirituali sono segno di calcolata forza provocatoria al fine di porre prove agli aspiranti, non certo evidenti pisciate fuori dal vaso molto frequenti tra i comuni mortali.

La permalosità spirituale è segno di chiara forza e chiarezza interiori, non certo di incapacità relazionale o difficoltà di sapersi mettere in discussione, proprie dei più comuni mortali.

La superbia spirituale è prova di profondo contatto con il regno divino, non certo di povertà interiore che brama d’essere colmata dall’altrui consenso e stupore, che ben caratterizza i comuni mortali.

La derisione spirituale è segno di lungimirante chiaroveggenza, non certo di bullismo psicologico mosso da sottile invidia atto a difendere la propria immagine, ben caro ai comuni mortali. Inoltre ha il ben noto obiettivo di non “prendersi troppo sul serio”, specie quando lo scherno tocca gli altri. Continua a leggere “Le scoregge spirituali”

Il popolo eletto (ma non dalla maggioranza)

Quale bizzarro motivo mi porta a considerare la religione cui appartengo indubbiamente la migliore fra le tante? E non sto qui parlando di un ragionamento ponderato, dato che certamente non affermerei mai consapevolmente o apertamente una cosa del genere (almeno lo spero…), ma parlo di una sorta di predisposizione viscerale.

Già, nel momento in cui mi immergo in un sistema filosofico o spirituale, dedicando ad esso molto del mio tempo e delle mie preziose energie, rivoluzionando la mia intera visione della vita grazie ad esso, ecco che di pari passo si fortifica in me la convinzione che non esiste nulla di meglio al mondo, non solo per me stesso, ma oggettivamente per tutti quanti.

Ogni altro luogo o sistema diventa automaticamente più limitato, situato ad un livello di sviluppo sicuramente inferiore, se non addirittura esplicitamente menzognero. La cosa buffa in tutto questo, è che non ho certo vissuto tutti gli altri percorsi spirituali; forse mi sono in passato imbattuto in qualche gruppetto qua e là, magari anche senza approfondirne troppo la filosofia, ed ora mi faccio forte dei pochissimi rudimenti di cui dispongo per innalzare il mio credo ed abbassare quello altrui. Continua a leggere “Il popolo eletto (ma non dalla maggioranza)”

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