Il labirinto del cibo: ecco come trovare longevità e salute partendo dalla tavola

Nella frenesia della vita moderna, un gesto così semplice e primordiale come mangiare è stato distorto e siamo giunti al punto di dimenticare come farlo correttamente e cosa realmente necessitiamo. Il rapporto tra l’uomo e il cibo, che una volta era innato e intuitivo, si è offuscato sotto l’influenza di numerosi fattori esterni. È giunto il momento di riprendere consapevolezza di ciò che mettiamo nel nostro piatto e di riscoprire il vero significato di nutrirci in modo sano e adeguato.

È ormai all’ordine del giorno avere uno o più nutrizionisti che suggeriscono alla gente cosa mangiare. I libri delle diete vanno per la maggiore e molte persone, in balia degli eventi, pendono dalle labbra di voci esterne, che delegano anche in buon senso, in attesa di ricevere l’analisi logica e grammaticale del loro corpo invece di dare voce a chi il loro corpo dovrebbe conoscerlo davvero molto bene: loro stessi.

Non sempre i consigli di questi esperti vengono seguiti ma, dinnanzi alle piramidi alimentari, i loro seguaci ne provano un’attrazione ipnotica; le voci appaganti degli scienziati del pranzo echeggiano forti, quelle degli accademici delle cene li inebriano. In quel momento ciò che sentono internamente viene valicato da ciò che ascoltano esternamente.

E così molti iniziano a pensare a un determinato cibo e ai suoi contenuti, alle calorie che possiede, alle sue caratteristiche, al contenuto di grassi, carboidrati, zuccheri e così via. Questo alimenta l’illusione che, una volta conosciute le caratteristiche non visibili dei cibi, si siano finalmente svelati i più intriganti segreti di una sana e corretta alimentazione. Tuttavia, spesso ci si accontenta di ciò che viene letto senza metterlo in pratica, pensando che le parole siano sufficienti e che non sia necessario approfondire ulteriormente.

Questo atteggiamento non solo è poco logico, ma può ostacolare la salute e persino essere pericoloso. Nel cibo, così come nelle cose più importanti della vita, l’incompletezza e l’approssimazione impediscono infatti di comprendere veramente ciò che le abitudini più comuni possono offrire e come la nostra vita può cambiare se adottiamo l’atteggiamento di prenderci cura di noi stessi. Infatti, con un corpo trascurato non si può fare molta strada. È evidente, quindi, che anche se si conoscono tutti i termini scientifici del caso, se non si ascolta e non si mette in pratica ciò che viene appreso, non si avrà mai una visione completa di se stessi.

Il regno vegetale è una meraviglia che merita di essere osservata con ammirazione. Esplorando le profondità di noi stessi, saremo capaci di comprendere i nostri reali bisogni e apprezzare come la natura si prenda sempre cura di noi. Ogni stagione ci offre una varietà di alimenti che, se analizzati attentamente, forniscono al nostro organismo ciò di cui ha bisogno in quel particolare periodo dell’anno. Le stagioni infatti si alternano offrendoci cibi di natura e proprietà molto diversi. Passeremo quindi da cibi disintossicanti e drenanti per poi calarci su cibi dissetanti, rinfrescanti e remineralizzanti, per poi passare a cibi nutrienti, corposi e arricchenti, ed infine direzionarci su cibi riscaldanti e dal sapore avvolgente.

Anche i colori degli alimenti seguono armoniosamente il ciclo delle stagioni. In primavera, ci deliziamo con cibi dai colori vivaci e brillanti, mentre in estate siamo accolti da colori solari e accesi. Con l’autunno, tutto si tinge di tonalità terrene, per poi passare all’inverno con sfumature più fredde. A volte, ci sentiamo attratti da un determinato colore senza fermarci a comprendere il motivo, ma dovremmo farlo per scoprire qualcosa di nuovo dentro di noi, che spesso è solo celato e in attesa di essere rivelato.

Se rimaniamo in sintonia con noi stessi, potremo comprendere il motivo per cui siamo attratti da determinati cibi di stagione, lasciando da parte altri. A volte, potrebbe essere l’attrazione per un sapore amaro, altre volte per un gusto dolce. È meraviglioso realizzare che è il nostro corpo a richiederli, e nessun altro. Non vi è mai capitato, ad esempio al giungere della primavera, di aver voglia di mangiare delle belle insalate di tarassaco oppure di addentarvi dei croccanti ravanelli? Non è un caso che questi siano alimenti che vanno in aiuto di organi come fegato e reni, disintossicanti e depurativi; non è un caso che nel passaggio dall’inverno alla primavera ve ne sia maggior necessità e non è un caso che crescano proprio in questa stagione dell’anno. È importante quindi osservare tutto l’insieme, non soltanto le nostre pulsioni ma anche l’ambiente circostante.

La nostra mente non è statica, e spesso viene influenzata – soprattutto dalla società moderna – che spinge il consumatore verso l’acquisto impulsivo e compulsivo. Ci troviamo spesso immersi in un vortice in cui perdiamo la capacità di pensare consapevolmente. E che dire dei profumi? Anche loro si sono allontanati dalla loro origine. Siamo circondati da ambienti in cui i profumi, alterati e manipolati, vengono utilizzati per attirare e intrappolare il malcapitato che si ferma anche solo per un istante davanti a uno scaffale di alimenti, spingendolo ad acquistare ciò che forse non avrebbe mai desiderato comprare.

Quindi, se ti capita di vagare come un’anima sperduta tra le corsie del supermercato, stordito dalle luci, dalla folla, dai rumori e dagli odori, a volte ti potrà accadere di sentire una voce flebile che ti suggerisce: “Scappa! Fuggi da questo inferno! Hai ancora qualche speranza… la speranza di non essere fagocitato dal sistema alimentare moderno”.

L’essere umano, estremamente dotato di intelligenza, ha in sé la capacità di adattarsi all’ambiente circostante, rimodulare il regime alimentare che più gli si confà e che più si adatta alle sue esigenze e bisogni. Uno stesso cibo può avere effetti diversi su persone che vivono in contesti ambientali differenti: ciò che potrebbe andar bene ed essere adatto per uno potrebbe non esserlo per un altro.

Volendo mettere a confronto le abitudini alimentari di alcune popolazioni tra loro molto diverse, scopriamo infatti cose molto interessanti. Prendiamo questi esempi:

  • gli Indios dell’America Centrale hanno una dieta principalmente basata su mais e fagioli e complessivamente ricca di carboidrati;
  • gli Inuit in Groenlandia hanno una dieta basata prevalentemente sui grassi, consumando molto grasso di foca;
  • i Masai in Africa sono invece consumatori di cibi con un elevato contenuto proteico, come carne di mucca, latte vaccino e sangue.

Tutti loro, malgrado abbiano una dieta molto diversa gli uni dagli altri, hanno tutti una bassa incidenza di malattie croniche. E perché ciò accade? Perché queste popolazioni seguono tutte un regime alimentare tradizionale, quindi molto vicino al loro stato naturale e quindi non elaborato industrialmente.

Ciò ci riconduce ad una sola parola: industrializzazione.

Diciamo che se da un lato l’industrializzazione ha portato diversi benefici, dall’altro ci ha un po’ alla volta allontanati dal concetto di cibo vero. Le persone si sono civilizzate, certo, ma poco alla volta si sono allontanate dal concetto di buono e sano, di cosa fa bene e di cosa fa male, dimenticando come prendersi cura di se stessi e degli altri attraverso il cibo. È infatti verosimile che le malattie croniche che uccidono la maggior parte degli esseri umani siano direttamente riconducibili all’industrializzazione del sistema alimentare:

  • aumento dei cereali raffinati
  • aumento degli alimenti trattati e precotti
  • utilizzo di prodotti chimici, sia per coltivare le piante che per allevare gli animali
  • uso indiscriminato di antibiotici
  • incremento del consumo di zuccheri, grassi e prodotti dolciari

e così via.

Se rifletti sulle quantità, la qualità e le modalità del consumo di cibo, non sarà difficile giungere a delle conclusioni che potrebbero non piacerti e risultare scomode, ma che sono incredibilmente vere. Viviamo in un epoca dove la sovralimentazione rischia di diventare più minacciosa della sottonutrizione. Nei paesi civilizzati, se così si possono definire, si compra più di quello di cui si necessita, con l’elevata probabilità di imbattersi nello spreco, e si mangia più di quello che il proprio organismo richiede, con il rischio di andare incontro a malattie e disfunzioni varie. Il troppo cibo e il cibo inadeguato indeboliscono il sistema immunitario, ormai è scritto ovunque. Le grandi aziende produttrici utilizzano terminologie tecniche con l’unico fine di massimizzare le vendite. Ma se non è sufficientemente chiaro che non vi sia da parte loro alcun interesse nella cura e salvaguardia della salute, è meglio non andarci troppo per il sottile: le aziende produttrici dell’industria alimentare non hanno alcun interesse nella cura e salvaguardia della salute. Più chiaro adesso?

Se vogliamo quindi uscire da questo loop dobbiamo cambiare registro e dare una svolta significativa al nostro modo di approcciarsi alla vita. Nella nostra quotidianità possiamo fare molto. Iniziamo con il fare acquisti più consapevoli, scegliamo cibi di stagione, poco lavorati industrialmente, ove possibile acquistiamoli da piccoli produttori locali, riduciamo il consumo degli zuccheri e dei grassi, beviamo tanta acqua fuori pasto e concediamoci delle pause durante la nostra attività lavorativa. In particolare, per chi svolge una vita molto sedentaria, è consigliabile fare movimento facendo magari una bella passeggiata all’aria aperta.

In un’epoca in cui l’industrializzazione ha trasformato il concetto di cibo vero, è fondamentale dunque riflettere sulle quantità, la qualità e le modalità del nostro consumo alimentare. Le abitudini alimentari tradizionali e il ritorno alla stagionalità possono fornirci preziose indicazioni per prendersi cura di noi stessi e della nostra salute. Dobbiamo fare scelte consapevoli, ed è necessario sia rompere il ciclo di sovralimentazione che promuovere uno stile di vita più sano. Cambiare il nostro approccio al cibo e alla vita è una sfida che possiamo affrontare per migliorare il nostro benessere e la nostra salute a lungo termine. Inizia subito: il corpo e la mente – con i Centri Superiori, di conseguenza – ti ringrazieranno.

Tutti gli articoli della categoria

Ascolta in formato podcast su YouTube:

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑