Ormai è consuetudine occuparsi di Yoga con la convinzione che possa costituire un valido cerusico per la propria travagliata vita interiore, una sorta di anestetizzante che offre, forse grazie alle sue origini esotiche, la possibilità di credere di prendersi cura di se stessi e, al contempo, crescere spiritualmente. Si fa – o si pretende di fare – Yoga in palestra, nel parco o nella propria camera da letto.
Eppure intraprendere queste pratiche immaginando che siano realmente Yoga per cercare di risolvere problemi connessi alla propria interiorità, porterebbe molto probabilmente a scontrarsi con una serie di grandi ostacoli, primo tra tutti la loro inefficacia. Lo Yoga infatti non si propone di rilassare il corpo e la mente, ma tratta di qualcosa di ben più grande e profondo.
Il velo oscuro che apparentemente avvolge lo Yoga è dovuto alla natura stessa dell’argomento. Esso affronta alcuni tra i massimi problemi della vita e dell’Universo, poco comprensibili con il solo aiuto della ragione e nell’assenza di un coraggioso e sincero intento introspettivo.
Come già introdotto, oggi l’insegnamento semplificato dello Yoga si è sviluppato molto nella sua accezione fisica, come molti propongono, che sebbene aiuti a rilassarsi e a migliorare la salute, ha enormemente volgarizzato il movimento della cultura Yoga producendo un’impressione errata circa le sue reali tecniche e finalità.
Per chi si avvicina a questa straordinaria risorsa filosofica, si renderà necessario non confinare il suo studio al solo regno dell’intelletto o la sua pratica solo a quello fisico: lo Yoga, per essere realmente compreso, deve essere vissuto, respirato, reso pratico in ogni azione e pensiero. Solamente in questo modo si potrà sperare di penetrarne l’Essenza: attraverso l’intuizione, l’ispirazione e, soprattutto, la pratica.
Come Scienza delle Scienze, lo Yoga ha una natura troppo vasta e generale per inserirsi entro uno schema di qualsiasi teoria particolare, antica o moderna. Esso rappresenta una scienza fondata sulle leggi eterne della vita superiore, e non esige il sostegno di alcuna disciplina, né di alcun sistema filosofico, che ne puntelli le asserzioni.
Le sue verità infatti si basano sulle esperienze e sugli esperimenti di una lunga serie di mistici e saggi che hanno visto con i propri occhi la Realtà e che ne hanno tramandato il messaggio.
Con il tempo, intorno ad un nucleo minimo di insegnamenti fondamentali, si è sviluppata una moltitudine di letteratura composta di commenti ed esposizioni di sistemi minori della cultura Yoga che possono disorientare l’inesperto che si addentra in esso.
Per questo motivo lo studio dei sūtra di Patañjali rappresenta uno dei migliori punti di partenza, in quanto fa parte della letteratura di base e fondamentale dello Yoga.

Ogni sūtra, o aforisma, racchiude in sé dei significati che devono essere compresi sempre più profondamente, vissuti e ritrovati attraverso la propria personale pratica.
Essi mirano appunto allo Yoga, ovvero all’Unione con il Tutto, il principio Primo.
Lo Yoga Sūtra si compone di 4 sezioni:
1- Il SAMĀDHI PĀDA, ovvero la radice del Samādhi. Questa sezione si occupa della natura generale dello Yoga e della sua tecnica, spiegando cosa si intende, in effetti, per Yoga.
2- Il SĀDHANA PĀDA, ovvero la radice della perfezione. Si tratta qui della spiegazione delle cinque pratiche della tecnica Yoga che hanno lo scopo di preparare il fisico, l’emotività, la mente e lo spirito del neofita alla pratica dello Yoga superiore.
3- Il VIBHŪTI PĀDA, la radice della crescita. Qui si vedono in dettaglio le conquiste ed i poteri che a questo punto si possono ottenere.
4- Il KAIVALYA PĀDA, la radice dell’Unione con l’Assoluto, dove vengono esposi i problemi filosofici essenziali che lo sviluppo e la pratica dello Yoga comportano.
Il linguaggio dei sūtra è un linguaggio antico, che incarna l’arte della sinteticità. Ecco perché gli Yoga Sūtra rappresentano una scienza perfetta ed esatta: essi non sono interpretabili in modo variegato, ma portano con loro significati assoluti, che possono semmai essere compresi con l’aiuto dell’esperienza e delle Tradizioni che hanno ispirato epoche intere. La serietà del praticante farà da sfondo alla ricerca, insieme all’intento di conoscere se stessi oltre i limiti dell’immaginabile.
Bibliografia
Taimni I. K., La Scienza dello Yoga, Ubaldini Editore, Roma, 1970.
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Credo moltissimo in ciò che dite in questo articolo e lo dico a tutti i miei clienti ed amici: sono stata in India in in ashramn molto semplice a Trivandrum e li ho vissuto cosa e’ praticare il vero yoga … che include il ‘servizio’ …. Grazie per fornire queste informazioni in maniera così lineare e chiara … posso usare questo articolo anche nel mio lavoro.
Un abbraccio da Barcellona …
E♥️