Un articolo scritto insieme a te: perché la sofferenza nella vita umana

Nel mese di Maggio 2024 abbiamo pubblicato su YouTube un sondaggio relativo alla relazione dell’essere umano con la sofferenza. Trovi il post qui: https://www.youtube.com/post/UgkxmxlqJs_bKatvnqs1zTHyp5r4oiUWxytu

Associazione Per-Ankh e follower su YouTube

Non ci aspettavamo di ricevere commenti tanto interessanti e stimolanti, e abbiamo pensato fosse un peccato non valorizzarli. Eccoli dunque in un articolo, un articolo che possiamo considerare a tutti gli effetti “nostro”, il primo frutto del rapporto tra te e noi dell’Associazione Per-Ankh. Grazie a tutti e complimenti.

Perché soffriamo? Il potere dei media e la fascinazione per il dramma

Un tema ricorrente nei commenti è l’attrazione verso il dramma e la tragedia, alimentata dai media. La tragedia cattura l’attenzione, e i media sfruttano questa attrazione per trasmettere notizie di violenze, cataclismi e interviste a congiunti di vittime. Questa dinamica crea un senso di sentimentalismo distorto dove, in realtà, dell’altro non importa veramente a nessuno, come osserva un commentatore: “Avverto nell’aria un ‘sentimentalismo’ terribile, ove in realtà dell’altro/i NON importa proprio niente” .

Empatia e identificazione con la sofferenza

La sofferenza altrui può evocare sentimenti di empatia e un senso di connessione umana. Un commentatore riflette: “Di fronte al male al dolore scatta l’empatia e ci ricordiamo che siamo umani anche noi…almeno spero” . Tuttavia, c’è anche un riconoscimento della tendenza a proiettare la propria sofferenza sugli altri: “Quando si è completamente identificati con la personalità, ci si sente sconnessi dalla coscienza, questo produce la sofferenza che proiettiamo all’esterno” .

La proiezione della sofferenza è un meccanismo di difesa che ci permette di evitare il confronto diretto con il nostro dolore interiore. Vedendo il dolore negli altri, possiamo inconsciamente trovare un modo per affrontare le nostre ferite emotive senza doverle riconoscere come nostre. Questo può portare a una sorta di distanziamento emotivo, dove la sofferenza è percepita come qualcosa di esterno e non come parte della nostra esperienza.

La risonanza con il dolore interno

Molti commentatori sottolineano che le persone sono attratte dalle notizie negative perché risuonano con il loro dolore interno. Questo meccanismo di risonanza è ben descritto: “Più sofferenza e dolore hai dentro più risuona con te più ne vieni attratto… Sei attratto da ciò che va in risonanza con la tua sofferenza” . Questa risonanza non solo ci attira verso la sofferenza, ma può anche fornire un senso di conferma e sollievo, come nota un altro commentatore: “Una conferma esteriore dei nostri inferni interiori ci fa sempre piacere” .

L’illusione del controllo e la preparazione al peggio

La sofferenza e la paura sono utilizzate come meccanismi per sentirsi preparati al peggio. Sentire notizie negative ci fa sentire pronti a eventuali impossibilità di evitare tali eventi: “Penso che vedere e sentire certe schifezze ci fa sentire pronti a una eventuale impossibilità di evitarle, sempre sperando che non capiti mai” . Questo atteggiamento può essere visto come un tentativo di esercitare un controllo su un mondo imprevedibile, dove l’illusione di essere preparati ci offre un senso di sicurezza. Tuttavia, questa costante esposizione alla negatività può anche alimentare un ciclo di ansia e stress, che finisce per danneggiare il nostro benessere mentale ed emotivo.

La manipolazione dei media e la mente corrotta

Infine, molti commentatori criticano il ruolo manipolatorio dei media e l’effetto corrompente sulla nostra mente. Veniamo esposti continuamente a notizie negative, creando una sorta di dipendenza e una mente corrotta: “Non ci viene spiegato a cosa serve la sofferenza, di qualsiasi tipo essa sia. Veniamo allevati in un mondo dove si sente e si vede parlare solo, o quasi, di guerre, omicidi, soprusi, ecc… Il che può anche creare dipendenza” . Un altro aggiunge: “Abbiamo una mente corrotta. Non è colpa nostra… ma occorre fare un lavoro su di sé per prendere il controllo delle nostre vite” .

Inoltre, qualcuno nota che vale il principio mal comune, mezzo gaudio: “Secondo me siamo attratti dalle notizie negative perché questo ci fa sentire meno soli, visto che quando soffriamo siamo chiusi nel nostro dolore e non ci accorgiamo che basterebbe allungare una mano per trovare aiuto e bellezza e gioia al di fuori della nostra mente”.

Conclusione

L’attrazione dell’essere umano verso la sofferenza è un fenomeno complesso, alimentato da una combinazione di empatia, proiezione, risonanza con il dolore interno e manipolazione mediatica. Comprendere queste dinamiche è fondamentale per sviluppare una maggiore consapevolezza e resilienza. Come suggerito da molti commenti, riconnettersi con la propria interiorità e avviare un processo di risveglio personale potrebbe essere la chiave per trasformare questa relazione con la sofferenza.

Ancora grazie a tutti e, qualora qualcun altro avesse dei commenti a tal proposito, è la benvenuta o il benvenuto a scriverli qui sotto.

Per ricevere aggiornamenti sulle nostre pubblicazioni ed eventi. Disiscrizione sempre possibile, no spam o pubblicità: tutti i nostri contenuti sono e saranno sempre gratuiti.

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑