La Neo-Advaita non è l’Advaita, al contrario…

Preferiamo non fare nomi (ognuno valuterà personalmente), ma molti personaggi contemporanei o della storia più recente, si spacciano come maestri appartenenti alla tradizione spirituale Advaita. Più specificatamente, sono considerati come i rappresentanti di quella che viene chiamata Neo-Advaita.

Abbiamo già toccato questo argomento in due post in passato: Nisargadatta, l’Advaita e l’immondizia  e  Advaita Vedanta comoda e per tutti!, ed oggi proviamo a riprendere il discorso mettendo in luce altre sfumature.

Letteralmente, la parola sanscrita Advaita significata “non ci sono due cose”, riferendosi alla non dualità della realtà, ad un’unica verità, che è sempre stata e sempre sarà. Per tale motivo risulta già di per se stesso un po’ ambiguo parlare di Neo-Advaita, come a distinguere una vecchia verità da una nuova verità…

Ad ogni modo, è comprensibile il fatto che sia emersa la necessità di dare una nuova definizione, dal momento che tali neo-maestri presentano la loro corrente spirituale in una forma a volte difficilmente riconducibile – per chi la conosce bene – alla tradizione originaria.

Non è nostra intenzione ipotizzare se tali figure siano o meno in cattiva fede (laddove ci sono interessi economici non abbiamo dubbi in merito). D’altronde, chiunque si Continua a leggere “La Neo-Advaita non è l’Advaita, al contrario…”

Se questo è Yoga

Ma che cos’è lo Yoga, questa disciplina esotica tanto ricercata quanto avvolta nel mistero? Sarà vero che la sua pratica potrebbe condurre verso la liberazione dalle catene di questo mondo illusorio?

Studiando i testi tradizionali di Yoga, ed ascoltando attentamente le parole che i saggi ci hanno lasciato sulla sua pratica, possiamo evincere certamente una cosa: in occidente, non ne sappiamo molto. O almeno, non di Yoga secondo il suo significato originario. Vediamo perché.

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