La falsa personalità – La Quarta Via (cap. 16)

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Entro in relazione con gli altri quando comincio a riconoscere la mia natura originaria e a vedere che tutti abbiamo la stessa difficoltà a comprenderla con tutto il nostro essere.

J. de Salzmann 1

Le emozioni immaginarie, gli interessi immaginari, le idee immaginarie su noi stessi sono la falsa personalità. La falsa personalità è interamente meccanica, perciò siamo di nuovo alla divisione inconsapevole e meccanico. Questa parte meccanica di noi è principalmente basata sull’immaginazione, su visioni sbagliate di ogni cosa, e soprattutto su idee sbagliate circa noi stessi. 2

La falsa personalità è una sorta di maschera. Gli individui portano questo o quel tipo di maschera e credono di essere esattamente come quella maschera mentre in realtà sono completamente diversi. Ciascuno di noi ha varie maschere, non ha una sola. Molto spesso cominciamo ad acquisire maschere in età giovanissima; persino da scolaretti ci mettiamo una maschera con un insegnante e un’altra maschera con un altro insegnante. 3

La falsa personalità è costruita infatti da parecchi lati, e certamente in grande misura da suggestioni derivanti da altri. Un bambino riceve parecchie suggestioni, specialmente per quanto riguarda le sue simpatie e antipatie. 4 Continua a leggere “La falsa personalità – La Quarta Via (cap. 16)”

L’identificazione – La Quarta Via (cap. 5)

Ouspensky sottolineò vigorosamente il fatto che l’identificazione era un nemico formidabile ed estremamente sottile. Esso permeava le nostre vite in tale misura che si poteva dire che si passava da un’identificazione all’altra quasi senza soluzione di continuità. Ciò che rendeva particolarmente difficoltosa la lotta era la tendenza all’identificazione ad assumere vesti onorevoli, lasciandoci credere di essere nostra amica e qualcosa di cui non potevamo fare a meno.

K. Walker 1

Parlando in generale, si può affermare con certezza che per una cosa che l’uomo ricorda, ve ne sono sempre dieci, ben più importanti, che dimentica. Per questo, le sue opinioni e i suoi punti di vista sono privi di qualsiasi stabilità e precisione. L’uomo non ricorda ciò che ha pensato o detto, e non ricorda come ha pensato o come ha parlato.

Gurdjieff-Whell-of-Imagination-bannerCiò è, a sua volta, in rapporto con una delle caratteristiche fondamentali dell’atteggiamento dell’uomo verso se stesso e verso gli altri, vale a dire: la sua costante identificazione a tutto ciò che prende la sua attenzione, i suoi pensieri o i suoi desideri, e la sua immaginazione.2

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Il figlio di Brahma – una leggenda induista

La grande tradizione induista ha sempre posto in primo piano la questione dell’illusorietà della realtà.

Oggi, in tempi in cui un concetto come quello di “realtà virtuale” può rendere più intrigante una tale questione e in tempi in cui la fisica  quantistica ci pone di fronte a sempre nuove possibilità teoriche, vale forse la pena occuparsene ancora una volta.

La leggenda del figlio di Brahma
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