La vite e il suo frutto hanno origini molto antiche che sembrano risalire a 2 milioni di anni fa. La più antica prova di coltivazione della vite, dove furono ritrovati i primi resti di semi, risale infatti all’Età del bronzo (ca. 5700-5200 anni fa) ma ancor prima nel Neolitico sono state rinvenute tracce di resine all’interno di anfore dove, dalle analisi chimiche, è stata dimostrata la presenza di succo d’uva.
Pensiamo all’aspetto e alle caratteristiche della vite prima di indagarne le sue proprietà. La vite si presenta con un tronco esile, contorto ma forte; sotto la scorza rugosa si percepisce una tenace volontà di vivere: i suoi lunghi tralci flessibili e penduli dondolano nell’aria cercando, e poi afferrando, ogni appiglio, ogni sporgenza, per avvolgervi i solidi viticci e salire verso la luce, il calore. La vite è una pianta debole in apparenza che ha bisogno di un tutore (un muro, un palo, un albero) ma che, con femminea adattabilità, prospera anche nei terreni più aridi e poveri purché assolati.
Alla fine dell’estate l’uva matura pende dai tralci con invitante esuberanza, gioia per gli occhi e vera delizia per il palato. Ma l’uva non è solo un frutto prelibato: essa si annovera tra i frutti più curativi, disintossicanti e riparatori. Già nell’antichità infatti veniva suggerito il consumo abbondante in autunno a scopi depurativi come una vera e propria cura.
Ma proviamo a conoscere più da vicino questo frutto e le sue molteplici proprietà.
L’uva è ricca di antiossidanti (resveratrolo e quercetina), aventi la funzione di “spazzini” che rimuovono l’eccesso di radicali liberi e di grassi. In essa è presente un elevata quantità di vitamine:
- A (utile per la vista, per la crescita e lo sviluppo, per la salute e la struttura della pelle e per l’immunità dell’organismo e la crescita cellulare);
- B1 o Tiamina (fondamentale per la produzione di energia, il metabolismo dei carboidrati, la funzionalità delle cellule nervose, per l’equilibrio osteomuscolare, per il funzionamento del cuore);
- B2 o Riboflavina (utile per l’ossidazione del glucosio, degli acidi grassi e degli aminoacidi, essenziale per la crescita, per la caduta dei capelli, per il cavo orale, per la vista);
- PP o Niacina (nutre i tessuti, per la salute di pelle e capelli);
- C o Acido ascorbico (indispensabile per il nostro organismo) [2].
L’uva contiene inoltre sali minerali (potassio, sodio, calcio, fosforo e ferro), oligo-elementi, enzimi, fermenti (che regolano le funzioni dell’apparato digerente) e oli insaturi contenuti nei vinaccioli.
L’uva è un elemento completo che può essere tranquillamente consumato dai lattanti fin dai primi mesi di vita sotto forma di succo; infatti i sali in azione sinergica con le vitamine, fanno dell’uva una vera e propria sostanza tonica dagli effetti benefici in particolare sull’organismo dei bambini.
Il potere nutritivo dell’uva è dovuto all’elevata presenza di zucchero in essa contenuta e facilmente assimilabile; infatti il glucosio e il fruttosio possono essere utilizzati direttamente dall’organismo senza bisogno di insulina. Grazie proprio a questa rapida assimilazione, tali sostanze rendono più agevole il ricambio dei tessuti dando una rinnovata vitalità agli organismi affaticati e deteriorati. Gli zuccheri contenuti nell’uva bruciano con rapidità e danno così al nostro organismo una spinta energetica supplementare facendogli risparmiare le proteine, quest’ultime molto importanti per l’economia biologica dell’uomo.
L’equilibrio chimico dell’uva è perfetto e combatte l’acidità (dovuta in alcuni casi a squilibri metabolici, come il consumo eccessivo di cibi proteici), dissolve e favorisce l’eliminazione delle tossine mentre aiuta l’organismo a costruire i tessuti sani. Le sostanze chimiche dell’uva sono talmente pure e ben equilibrate che il frutto non si guasta mai. Nell’acino non può verificarsi nessuna reazione chimica; esso può soltanto disidratarsi, ma anche quando è secco si conserva indefinitamente. Solo se la pelle viene rotta o perforata, l’acino può fermentare o ammuffire.
Tra le varietà di uva comune vi sono:
- Uva bianca. È considerata la più diuretica. Rispetto agli altri tipi di uva contiene meno tannini (composti polifenolici che si trovano nella buccia, nei vinaccioli e nel raspo);
- Uva nera. È la più ricca di antiossidanti, contiene infatti resveratrolo (funzione antifungina, si trova in particolare nella buccia) e antociani (si trovano soprattutto nella buccia e conferiscono il colore rosso all’uva e al vino) in abbondanza, sostanze importantissime nella lotta ai radicali liberi e contro l’invecchiamento cellulare. Esse inoltre proteggono il cuore, la circolazione e i vasi venosi;
- Uva fragola. Ricca di carotenoidi (pigmenti vegetali deputati alla cattura della luce non assorbita dalla clorofilla) e acido folico, protegge occhi, pelle e sistema nervoso;
- Uva passa. Elevato contenuto di zuccheri (283kcal / 100g), da consumare con moderazione. Rappresenta un’ottima fonte di potassio, fondamentale durante intensi sforzi fisici e per regolare l’ipertensione arteriosa.
Portando l’uva a fermentazione si ottiene una bevanda prelibata, il vino, ottimo per favorire la digestione. Il vino è una bevanda con proprietà inebrianti che in antichità veniva usata in ambiti cerimoniali.
Buon appetito e buona cura dell’uva a tutti!
[1] Ulteriori informazioni sull’uva si possono trovare nell’articolo “L’alimentazione in autunno”.
[2] Maggiori approfondimenti sulla vitamina C si possono nell’articolo “L’importanza della vitamina C e D ai tempi del virus”.
BIBLIOGRAFIA
Ferrari F., I sotterranei della medicina, Tattilo Editrice, Roma, 1974
Murray T.M., Il potere curativo dei cibi, Edizione Mondolibri, Milano, 2001
Shackleton B., La cura dell’uva, Napoleone Editore, Roma, 1972
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