Il Bagatto parla…

1 - IL BAGATTO

Io sono la prima carta del mazzo, l’Arcano numero uno, quello da cui inizia ogni vera avventura. Stanco di una vita banale e sempliciotta, ho iniziato a destreggiarmi con gli strumenti che la vita mi ha offerto. L’idea di trascorrere un’esistenza spenta, all’insegna di una mera sopravvivenza, mi nausea.

Il mio aspetto e le mie tante conoscenze suscitano ammirazione in chi m’incontra. Le persone cercano la mia compagnia, perché so intrattenere, sorprendere, affascinare, e so dare anche risposte. L’energia piace a tutti.

Eppure c’è qualcosa che non va, un senso di vuoto inspiegabile mi assilla e alcuni dubbi non mi lasciano in pace. Sono una persona di successo, non mi manca nulla, dovrei essere felice, ma c’è qualcosa che mi tormenta il cuore, ci sono domande alle quali non so rispondere e la mia ansia cresce e mi toglie il sonno.

Il cielo è luminoso, ma ancora molte nubi lo tormentano. La Sfinge che è in me m’interroga: chi sei? da dove vieni? Dove stai andando? perché sei qui? Senza queste risposte, la mia vita è priva di significato, perché non ne conosco lo scopo. Mi domando come sia possibile che, pur sapendo tante cose, ignoro quelle più importanti.

La mia ragione spesso mi suggerisce una cosa ma il mio cuore un’altra. Dietro un’apparenza forte e integra, sono combattuto e confuso. Convivono dentro di me spinte contrapposte e il mio corpo si contorce in direzioni ancora non chiare. Volgo lo sguardo alla mia destra, dove trovo la sicurezza di ciò che ben comprendo razionalmente, ma il mio cuore spesso tira verso la direzione opposta.

Quello che c’è fuori di me lo conosco, sono un uomo di mondo e questo mi dà sicurezza, il problema è quello che c’è dentro. Penso di conoscermi, ma intimamente so che non è vero; mi sto raccontando delle comode storie che riesco a far credere agli altri, ma in cuor mio so che sono solo favole.

L’infinito che è in me è quasi tutto inesplorato e l’ignoto fa sempre un po’ paura. Sento il bisogno di mettermi in gioco, qualcosa mi reclama per un lungo viaggio, e sento che non potrò più tornare indietro come se nulla fosse.

La sottile percezione di infinite possibilità che si possono aprire davanti a me, mi fanno sentire una grande gioia e ogni timore per qualche attimo svanisce. Sento il profumo delizioso di una rosa, che però non riesco a vedere. È un mistero che mi dà speranza e so che mi indica una Via che mi chiama come ha chiamato tanti altri prima di me.

Sul tavolo della mia vita c’è tutto quello che mi servirà per questa avventura: c’è la spada della verità e della chiarezza, c’è la coppa della fiducia che dona la forza di accogliere gli stimoli più difficili, ci sono i dadi che rivelano il significato matematico dietro le apparenze casuali, c’è la moneta che garantisce all’Iniziato di poter disporre di tutto ciò che gli serve per la sua opera. Poi, c’è una borsa già aperta, il cui contenuto è tutto da scoprire.

Userò davvero tutto quello che ho a disposizione o mi accontenterò di farne sfoggio come se ne avessi già padronanza? Mi metterò seriamente al lavoro? Tutto è in potenza, ma lo vorrò veramente esprimere?

Il mio orgoglio di mago e di sapiente agli occhi del mondo si offende al pensiero che il mio nome, Bagatto, significa in realtà “uomo di poco conto”. Tutto ciò per cui sono infatti ammirato e rispettato nel mondo, nella Via vale meno di niente.

Avrò il coraggio di lasciare una vita vuota di scopo ma comoda, tranquilla e piena di riconoscimenti, per una vita incerta, forse anche scomoda, dove certamente non incontrerò l’approvazione e l’affetto della gente, se non di pochi intimi compagni di viaggio?

Usare gli strumenti sul tavolo significa agire, fare, rischiare. Entrare sulla Via di una Tradizione significa sporcarsi le mani e mettersi profondamente in discussione.

So bene che non mi aspetta un cammino di contemplazione o di preghiera, non è la meditazione passiva che conduce alla libertà. So bene che dovrò conoscere e affrontare in campo aperto i miei demoni più celati, ma è più forte il timore di trascorrere la vita in balia di essi piuttosto che la paura di un’avventura ignota.

Seguirò il profumo della rosa fino a che non incontrerò quello che cerco, l’avventura comincia! Vuoi viverla con me?

Ascolta la voce de Il Bagatto:

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