Stiamo assistendo ad un periodo di riscoperta del mondo celtico. Quel meraviglioso mondo volutamente occultato, combattuto con forza dalla spada degli antichi romani prima e dal fuoco dell’inquisizione poi, seppellito per centinaia di anni sotto l’etichetta di “barbaro”, ritorna oggi con forza ad emergere.
Le motivazioni non sono chiare, forse è il bisogno di risposte alle domande esistenziali alle quali l’odierna società non riesce a rispondere. Viviamo in effetti sulle fondamenta della civiltà romana, dove la competizione, la conquista, il profitto, la lotta per emergere, erano i pilastri fondanti.
Nel passare dei secoli, questi pilastri, si sono rinforzati diventando sempre più sofisticati, parte integrante della nostra vita, al punto tale da pensare che non esista altro stile di vita possibile al di fuori di quello basato sui valori che ci sono stati trasmessi dalla cultura.
L’odierna società non riesce a rispondere alle domande basilari sull’esistenza. Abbiamo tutto dal punto di vista materiale, eppure viviamo sempre come se ci mancasse qualcosa, inseguendo la felicità nella corsa sfrenata alla ricchezza e al successo, cosa che puntualmente non riusciamo ad afferrare anche quando raggiungiamo questi obiettivi.
Ed è appunto su questa via del decadimento del nostro sistema sociale che il mondo celtico torna a parlarci.
I Celti vivevano a stretto contatto con la natura, basando la loro spiritualità su di essa; per templi usavano i boschi, le sorgenti, le cascate, luoghi incantati che venivano custoditi e mantenuti sacri dai loro sacerdoti.
Una società definita Continua a leggere “Alla ricerca dei miti celtici”