Il mondo ha bisogno di certe vibrazioni che vengono prodotte solo quando alcune persone lavorano intenzionalmente.
Ravindra [1]
Normalmente nessuno ha difficoltà ad ammettere che l’Universo sia il prodotto di una creazione. Per esempio, le persone religiose dicono che Dio creò l’universo. I cristiani parlano della Trinità, ma tra le nozioni di Dio e di Trinità non si vede nessuna relazione. Così, quantunque si sia pensato che la creazione non abbia nessuna relazione con la Trinità, non si vede l’inevitabile conseguenza delle Tre Volontà che agiscono nella creazione.
Pensiamo semplicemente che Dio creò tutto, per così dire, intorno a Lui, come se la creazione fosse un mucchio di giocattoli e che nessuna legge sia stata messa in opera. Di conseguenza, siamo portati a credere che la Volontà di Dio sia in diretto contatto con tutto il creato ed anche che sia a capo di tutto il creato. Si omette di pensare al significato della Trinità, e cioè che le Tre Forze primordiali o Tre Volontà siano a capo della creazione, e così si crede che la Volontà di Dio arrivi direttamente ad ogni cosa creata.
(…) [In realtà] come lo spiega un antico adagio: “Dio è difficile comprenderLo perché per prima cosa Egli è Uno, e poi Tre e poi Sette”.
Il Raggio di Creazione spiega che la prima Triade di tre forze proviene dall’Assoluto e crea il Primo Ordine dei Mondi, che sta sotto tre leggi, cioè le Tre Volontà della Triade Primordiale. [2]
L’Universo può essere rappresentato in una forma schematica, dall’Assoluto alla Luna. [La creazione è avvenuta in questo schema a partire dall’Assoluto dove non vi è che una sola forza e una sola legge, ed il Raggio di Creazione si è esteso da esso fino alla parte più lontana dell’Assoluto stesso, ovvero la Luna.]
Secondo questa idea, la Luna è un pianeta che non è ancora nato, che sta, per così dire, nascendo. Si scalda progressivamente e, a suo tempo (nel caso di uno sviluppo favorevole del Raggio di Creazione), diventerà come la Terra e avrà il proprio satellite, una nuova Luna. Un nuovo anello sarà aggiunto alla catena del Raggio di Creazione. Anche la Terra, non sta diventando fredda ma, al contrario, si riscalda e potrà a suo tempo diventare come il Sole. [3]
Nella grande macchina dell’universo, la Legge del Tre è una proprietà del mondo reale. L’Assoluto, da cui emana l’intera creazione, è composto da tre forze, che hanno dato vita, tra l’altro, a concetti come quello cristiano di Trinità. [4]
L’opera di Creazione ebbe inizio nell’Assoluto. Qui le tre forze presenti possiedono delle qualità peculiari: a differenza di tutte le altre forze possiedono volontà, piena coscienza e comprensione, e ciò consentì loro di separarsi e quindi di riunirsi in un punto predeterminato, dove diedero origine alla prima serie di mondi nel Raggio della Creazione.
(…) In ciascuno di questi mondi di nuova creazione esistono a loro volta tre forze che ripetono il processo di reciproca interazione. Essendo tuttavia soltanto una parte dell’Assoluto e non la sua totalità, non possiedono la volontà, la coscienza e la comprensione proprie dei loro predecessori. Per questo il loro punto d’incontro fu accidentale e non predeterminato.
Pertanto mentre la volontà dell’Assoluto ha creato e controllato la prima serie di mondi, non ha governato gli stadi successivi dell’opera creativa, e quanto più il Raggio di Creazione si allontana dall’Assoluto, tanto più accidentali e meccanici diventano la creazione e il controllo dei mondi creati. [5]
Il primo mondo, o Mondo 3, significa il primo livello di creazione sottomesso a tre leggi o volontà. Questo mondo crea a sua volta un altro ordine di mondi più in basso di lui che ha tre forze che gli sono proprie. Questo è chiamato Mondo 6, perché è sotto 3 volontà o leggi che agiscono su di lui fin dal Mondo 3. Questo processo di creazione prosegue. Pertanto il prossimo ordine è il Mondo 12, che ha 3 forze proprie, 6 derivanti dal Mondo 6, e 3 che derivano direttamente dal Mondo 3. In un modo simile, altri 3 mondi sono stati creati, dando in totale 6 ordini di mondi o 6 livelli discendenti di creazione sotto l’Assoluto, tutti collegati dalle leggi.
Il processo di creazione si ferma nel Mondo 96 ed il motivo è legato la Legge del Sette, o Legge dell’Ordine di Creazione.
Il Mondo 96, alla fine del Raggio di Creazione, è sotto 96 leggi. Questo mondo (o quest’ordine di mondi) è quello che è più lontano dall’Assoluto e sotto il maggior numero di leggi. Tanto più si abbassa il processo di creazione dell’Assoluto, tanto maggiore è il numero di leggi. [6]
Nel Mondo 12, ad esempio, la volontà è l’agente del potere creativo. Tempo e spazio non sono soggetti alle stesse leggi nostre. In questo mondo, sono padroneggiati. Qui, a decisione è una realtà: ciò che viene deciso, è. [7]
I 7 mondi del Raggio di Creazione rappresentano inoltre 7 ordini di materialità diversa. [8] Il Raggio evolve nella sua totalità. Ogni parte del Raggio cerca di salire più alto nella scala di creazione. La Luna non è un pianeta morto, ma il punto più giovane nel nostro Raggio.
Ciò che è necessario apprendere è che la creazione implica necessariamente leggi, e ciò nasce dallo stesso fatto che le tre leggi sono necessarie per qualsiasi manifestazione. Non si può avere creazione senza leggi, cioè nulla è creato liberamente.
Se ora consideriamo la linea verticale di Creazione, vedremo che se potessimo salire su essa, passeremmo ogni volta sotto meno leggi, cioè guadagneremmo ogni volta più libertà.
Le leggi o forze, o volontà, o influenze, che scendono dal Raggio hanno inoltre differenti origini. Se prendiamo il Mondo 48, vedremo che certe leggi arrivano direttamente al Mondo 48 dal Mondo 3, altre direttamente dal Mondo 6, e così via. Cioè, un essere nato nel Mondo 48 sta sotto 48 leggi, o ordini di leggi, però queste leggi non sono tutte della stessa qualità, provengono da livelli superiori ed inferiori.
Un uomo, se sa farlo, può porsi sotto una classe o l’altra di influenze. [9]
Potrà sembrare una cosa poco gradevole, ma la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne oggi viventi esistono nel mondo inferiore del Mondo 48. È il mondo della personalità, nel quale vi è una distinzione tra stati oggettivi e soggettivi, cosicché non possiamo essere collegati alle cose quali esse sono. [10]
La forza della dottrina di Gurdjieff consiste nell’inclusione dell’uomo come una categoria di esseri le cui vite servono anch’esse servono a mantenere qualcosa di grande o di piccolo nel mondo. Gurdjieff sviluppò questo tema asserendo che l’uomo, come ogni cosa vivente o non vivente, è un apparato per la trasformazione dell’energia e che occorre in modo specifico per produrre energia sensibile e cosciente necessaria per mantenere l’armonia del sistema solare. Egli può produrre questa energia volontariamente e involontariamente. La prima consiste nel lavorare su se stessi, vale a dire lottando per l’autoperfezione. Il secondo modo consiste nel morire. Di qui il nesso tra mantenimento reciproco e guerra. [11]
Secondo Gurdjieff, la funzione dell’uomo, come quella di ogni altro essere vivente sulla Terra, è di essere un trasformatore di energia, principalmente dell’energia che proviene dal Sole, così come quella dei mondi planetari. Nel diagramma del Raggio di Creazione (…) la Terra è posta ad un certo livello della scale delle energie, ascendenti o discendenti, tra l’Assoluto e la Luna, energie che attraversano successivamente diversi mondi: quello delle stelle, la nostra galassia, il Sole, i pianeti e la Terra. Questo movimento d’energia obbedisce, secondo Gurdjieff, (…) alla Legge del Sette. [12]
In questo senso il miracolo non può che essere una manifestazione di certe leggi ignorate dagli uomini o raramente conosciute. Un miracolo è la manifestazione, in questo mondo, di leggi di un altro mondo.
Sulla Terra, siamo molto lontani dalla volontà dell’Assoluto: ne siamo separati da 48 ordini di leggi meccaniche. Se potessimo liberarci della metà di queste leggi, ci troveremmo soggetti soltanto a 24 ordini di leggi, cioè alle leggi del mondo planetario, e saremmo più vicini di uno scalino all’Assoluto e alla sua Volontà. Se potessimo poi liberarci di metà di queste leggi, saremmo soggetti alle leggi del Sole (12 leggi) e di conseguenza un gradino ancora più vicino all’Assoluto.
E se potessimo, ancora una volta, liberarci di metà di queste leggi, saremmo allora assoggettati alle leggi del mondo delle stelle e separati soltanto di un gradino dalla volontà immediata dell’Assoluto. E per l’uomo, la possibilità di liberarsi gradualmente dalle leggi meccaniche, esiste.[13]
Ciò che in un mondo inferiore è impossibile, in un mondo superiore può essere possibile. (…) Per esempio, tutti i mondi dei quali possiamo essere consapevoli sono soggetti alla separazione nello spazio e e alla successione nel tempo. Le cose dipendono, per poter ere un’identità, dal fatto di non essere qualche atra cosa. I mondi superiori non sono soggetti a queste limitazioni.
(…) Ciò che cerchiamo di ottenere con l’opera di trasformazione, è arrivare allo stato in cui siamo soggetti a meno leggi. Nessuno dei nostri veri problemi può essere risolto in questo mondo.[14]
La vera prova che abbiamo capito, non è che ciò dia al nostro sè abituale più cose di cui parlare, ma che ci permetta di creare in noi stessi questi mondi superiori, di entrare in quei mondi superiori che sino ad allora per noi devono rimanere soltanto parole. E per compiere questo ingresso, scopriremo forse che dobbiamo imparare a svuotare noi stessi di tutto ciò che ordinariamente consideriamo le nostre ricchezze, tutto ciò che abbiamo capito, gli atteggiamenti, le opinioni e tutto il resto del materiale che si è cristallizzato in noi nel corso della nostra vita. Se riusciamo a svuotare noi stessi, a essere vuoti dentro, ogni cosa può entrare in noi. Possiamo ottenere tutto, se riusciamo a imparare a separarci dal nostro sè abituale, a cambiare strada. Svuotare se stessi è la cosa più difficile che ci sia, ma se una sola volta impariamo come si fa, può derivarne ogni cosa.[15]
LA LUNA NEL RAGGIO DI CREAZIONE
Nel Sistema, il punto terminale del Raggio di Creazione, il germoglio, per così dire, del ramo, è la Luna.
La Luna riceve dalla Terra l’energia necessaria alla sua crescita, cioè al suo sviluppo e alla formazione di nuovi germogli; questa energia è creata sulla Terra dall’azione congiunta del Sole, di tutti gli altri pianeti del sistema solare e della Terra stessa, ed è raccolta e conservata in un gigantesco accumulatore situato sulla sua superficie. Questo accumulatore è la vita organica sulla Terra. La vita organica alimenta la Luna.
Tutto ciò che vive sulla superficie della Terra, uomini, animali, piante, serve di nutrimento alla Luna. La Luna è un gigantesco essere vivente che si nutre di tutto ciò che respira, di tutto ciò che germoglia sulla Terra. La Luna non potrebbe esistere senza la vita organica sulla Terra, così come la vita organica sulla Terra non potrebbe esistere senza la Luna. Nei suoi rapporti con la vita organica sulla Terra, è una colossale elettrocalamita. Se l’azione della calamita si interrompesse, la vita organica ricadrebbe immediatamente nel nulla.
Il processo della crescita e del graduale aumento di calore della Luna è intimamente connesso con la vita e la morte sulla Terra. Tutti gli esseri viventi liberano, nell’istante della loro morte, una certa quantità dell’energia che li ha animati; questa energia — o l’insieme delle anime di tutti gli esseri viventi: piante, animali, uomini — viene attirata verso la Luna come da una colossale elettrocalamita e le fornisce il calore e la vita da cui dipende la sua crescita, cioè lo sviluppo del Raggio di Creazione. Nell’economia dell’Universo nulla è mai perduto e quando un’energia ha finito il suo lavoro su di un piano, passa su di un altro piano.
Le anime che vanno alla Luna e che possiedono forse una certa somma di coscienza e di memoria, si trovano sottomesse a 96 leggi, in condizioni di vita minerale, o, in altri termini, in condizioni tali che non vi è per esse alcuna possibilità di salvezza al di fuori di una evoluzione generale, in cicli di tempo incommensurabilmente lunghi.
La Luna si trova al punto estremo, al limite del mondo; essa è quella tenebra esteriore della dottrina cristiana. L’influenza della Luna su tutti gli esseri viventi si manifesta in tutto ciò che accade sulla Terra. La Luna è la forza principale, o meglio la forza motrice più vicina, più immediata, di tutto ciò che si produce nella vita organica sulla Terra. Tutti i movimenti, tutte le azioni e manifestazioni degli uomini, degli animali e delle piante dipendono e sono comandati dalla Luna. La sottile pellicola sensibile di vita organica che ricopre il globo terrestre è interamente dipendente dall’influenza di questa formidabile elettrocalamita che succhia la sua vitalità. L’uomo, come ogni altro essere vivente, non può, nelle condizioni ordinarie della vita, liberarsi della Luna. Tutti i suoi movimenti e, di conseguenza, tutte le sue azioni, sono controllate dalla Luna.
(…) La liberazione che viene con la crescita dei poteri e delle facoltà mentali è una liberazione dal giogo della Luna. La parte meccanica della nostra vita dipende dalla Luna, è soggetta alla Luna. Ma se noi sviluppiamo in noi stessi la coscienza e la volontà e sottomettiamo ad esse la nostra vita meccanica e tutte le nostre manifestazioni meccaniche, sfuggiremo al suo potere. [16]
LA TERRA NEL RAGGIO DI CREAZIONE
Come si è visto la Terra occupa un posto molto basso nel Raggio di Creazione e obbedisce a 48 ordini di leggi; sotto di essa esiste solo un grado o livello di creazione rappresentato dalla Luna. Questo significa che la posizione della Terra nel processo creativo è pessima, e che esiste soltanto una posizione peggiore, dove il numero di restrizioni è doppio. Però, considerato dal punto di vista della seconda legge fondamentale che sta dietro ogni cosa, la Legge del Sette, la posizione della Terra è ancora meno invidiabile. [17]
Si potrebbe paragonare la Terra alle regioni più remote della Siberia del Nord, lontana da tutto, fredda e con condizioni di vita estremamente dure. Tutto ciò che in altri luoghi nasce spontaneamente ed è ottenuto senza sforzi, qui non può essere conseguito che per mezzo di un penoso lavoro; tutto deve essere conquistato, così nella vita di ogni giorno come nel lavoro su di sé. Accade talvolta nella vita che un uomo riceva un’eredità e in seguito viva senza fare nulla. Ma nel lavoro ciò non accade mai. Qui tutti sono eguali e tutti egualmente mendicanti. [18]
La Legge del Sette si applica all’ordine della manifestazione di creazione, ed è nella parola ordine che troveremo il suo significato massimo. In certi punti di quest’ordine appaiono delle difficoltà e la Terra è situata in uno dei punti in cui ne sorgono inevitabilmente nell’ordinamento delle tappe della creazione. Abbiamo già visto che le Tre Forze primordiali di creazione provengono dall’Assoluto che è la sua fonte, e a loro volta creano nuove forze. Possiamo immaginare che queste forze proseguano il loro cammino discendente senza nessun ostacolo. Ma non è così. Sono frenate in due punti a causa della Legge del Sette.
Se prendiamo la scala maggiore, ci sono due punti in essa in cui gli intervalli tra le note non sono toni ma semitoni. Questi punti corrispondono a Do–Si e Fa–Mi. Il Raggio intero può essere chiamato un’Ottava in cui l’Assoluto suona come Do, ma non conosciamo l’esistenza di un Do più basso.
La prima costrizione o luogo in cui manca un semitono appare tra l’Assoluto ed il Mondo 3 – cioè, tra Do e Si – e la seconda costrizione appare tra il Mondo 24 e il Mondo 48 – cioè, tra Fa e Mi. Questo significa che il passaggio della forza è trattenuto in questi due posti a causa della natura della Legge del Sette e che in quei posti c’è la necessità di uno shock. Tra Si e Fa la forza passa liberamente e un’altra volta tra Mi e Re, ma tra Do e Si nasce uno stop (fermo), e tra Fa e Mi, nasce un altro stop. Questo è nella natura delle cose.
Il Raggio di Creazione comincia con l’Assoluto. L’Assoluto è il Tutto. Il Tutto, che possiede la piena unità, la piena volontà e la piena coscienza, crea dei mondi all’interno di se stesso e comincia così l’ottava cosmica discendente.
L’Assoluto è il do di questa ottava. I mondi che l’Assoluto crea in se stesso sono si. L’intervallo tra do e si è riempito in questo caso dalla volontà dell’Assoluto. II processo di creazione si sviluppa ulteriormente con la forza dell’impulso iniziale, più uno shock addizionale. Si passa al la che è per noi il mondo degli astri, la Via Lattea. La passa al sol, il nostro Sole, il sistema solare. Sol passa al fa, il mondo planetario. E qui, tra il mondo planetario, preso come un tutto, e la nostra Terra, si presenta un intervallo. Questo significa che le radiazioni planetarie, che portano diverse influenze alla Terra, non possono raggiungerla o, più esattamente, non sono ricevute: la Terra le riflette.
Per colmare l’intervallo, a questo punto del Raggio di Creazione è stato creato un dispositivo speciale per la ricezione e la trasmissione delle influenze provenienti dai pianeti. Questo dispositivo è la vita organica sulla Terra. La vita organica trasmette alla Terra tutte le influenze che le sono destinate, e rende possibile lo sviluppo ulteriore e la crescita della Terra, il mi dell’ottava cosmica, poi quello della Luna o re, dopo di che viene un altro do: Nulla. Tra Tutto e Nulla passa il Raggio di Creazione. [19]
Da questo punto di vista la Vita Organica, uomo incluso, esiste solo per gli scopi del Raggio e la sua creazione è dovuta alla natura della Legge del Sette, che provoca la comparsa di certi posti difficili o ristretti nell’ordine di creazione. Se questo fosse il suo unico scopo la situazione dell’Uomo come parte di questa macchina trasmettitrice sarebbe di stare sempre al servizio del Raggio e della sua evoluzione, che accade in immensi periodi di tempo. [In pratica la sua funzione sarebbe solo quella di concime per la Luna.]
L’altro obiettivo si relaziona con lo stesso Sole. Nel creare la piccola ottava, il Sole non crea soltanto a favore del Raggio per colmare un posto mancante, ma agisce anche per se stesso. Al Sole è necessario qualcosa oltre alla necessità del Raggio di Creazione. È qui che s’incontrano le possibilità dell’Uomo. Ora pensiamo che è di fondamentale importanza comprendere questa idea nel Lavoro. L’Intelligenza del Sole vuole qualcosa per sè nel creare l’Uomo sulla Terra, qualcosa che non ha nulla a che vedere con le necessità del Grande Raggio. Che cosa vuole? Vuole che l’Uomo salga dal livello della Terra al livello del Sole. Per questa ragione crea l’Uomo come qualcosa d’incompleto, non finito. In che senso incompleto?
Intanto è una parte della Vita Organica che serve agli scopi del Raggio di Creazione, è completo e non si esige da lui niente altro di quello che la vita gli porta. È capace di vivere sulla Terra così com’é. Allora di lui si dice (nel Lavoro) che serve alla Natura. Ma in relazione alla sua vera origine dall’Ottava del Sole, l’Uomo ha in sè un altro destino. Per quanto riguarda questo destino l’Uomo è incompleto, non finito, perché l’Intelligenza del Sole lo ha creato per un’altra ragione ed ha posto in lui, oltre ciò che è necessario per servire la Natura, altri poteri e possibilità. Cioè, l’Uomo ha in sè molto più di ciò che è necessario per gli scopi di servire la Natura. Nel parlare della Natura ciò che qui si intende è tutta la Vita sulla Terra – tutto ciò che vediamo intorno a noi sulla Terra, la vita della piante, degli animali, degli alberi, dei pesci, ed anche la vita dell’umanità, con tutte le sue lotte, tutti i suoi crimini, dolori, nascite e morti che, tutte insieme, compone questa macchina di movimento perpetuo chiamata Vita Organica creata dal Sole per trasmettere influenze dalla parte superiore alla parte inferiore del Raggio di Creazione.
Per ciò che riguarda il secondo obiettivo del Sole, l’Uomo è creato incompleto sulla Terra allo scopo che si possa sviluppare fino ad un livello che possa essere significativo per il Sole. È in questo senso che nel Lavoro si afferma che l’Uomo è un organismo che si sviluppa da se stesso. L’Uomo è così un esperimento del Sole, collocato sulla Terra. Può rimanere addormentato e servire la Vita Organica; o può svegliarsi e servire il Sole. Se fosse stato creato con lo stesso essere ed intelligenza del Sole non sarebbe sulla Terra. L’Uomo ha pertanto due spiegazioni. È creato per servire la Natura – cioè, per essere parte della Vita Organica – e in questo senso non è nell’interesse della Natura che l’Uomo si sviluppi e smetta di servirla. Ma l’Uomo è creato anche per svilupparsi da se stesso, fino ad arrivare al livello del Sole. [20]
La vita umana dovrebbe essere organizzata in modo tale che ci sia un numero sufficiente di persone che si dedicano intenzionalmente a questa trasformazione dell’energia, perché solo in questo modo potranno scongiurare i rischi a cui l’umanità è esposta.
La costante preoccupazione di Gurdjieff fu quella di realizzare le condizioni in cui l’uomo, se lo desiderava, potesse capire come ottenere questa trasformazione delle sostanze; in altre parole, come poter assolvere al proprio compito di natura cosmica. Il principio è che, assolvendo questo compito, egli contemporaneamente serve i suoi simili e salva la propria anima. [21]
IDROGENI E PIANETI
Tutti gli idrogeni in questa tabella rappresentano materie con cui abbiamo a che fare studiando l’uomo. È stata ridotta due volte di scala al fine di includere soltanto gli idrogeni che hanno relazione con l’uomo, sia con la sua vita esteriore che con la vita interiore del suo organismo.
Questi idrogeni si collegano con l’uomo. Per esempio, l’idrogeno 768 rappresenta tutto il cibo che mangiamo; l’aria che respiriamo è l’idrogeno 192 e le nostre impressioni possono essere 48, 24, 12 e persino 6. Abbiamo un’enorme gamma di impressioni, ma non abbiamo scelta di aria o cibo. Non possiamo inalare, per esempio, idrogeno 96 perché è fuoco, gas incandescente. Non possiamo mangiare H 384 perché è acqua, e non possiamo vivere di acqua.
Questa tabella ci consente di parlare di tutte le materie nella macchina umana e di vedere la loro interrelazione. E rende possibile connettere l’uomo con l’universo, in quanto possiamo sapere da quale livello provenga ciascuna materia.
Questa tabella degli idrogeni mostra non soltanto la densità di ciascuno di essi ma anche il posto di origine dei diversi strati della materia che si trovano, come è stato spiegato, sotto diverse leggi. Gli idrogeni che provengono da piani sotto un piccolissimo numero di leggi, presso la Volontà dell’Assoluto, hanno un potere enorme ed enorme energia potenziale.
Così abbiamo una scala di 12 densità in cui può essere situata tutta la materia nota all’uomo o da questi concepibile. Per le densità inferiori possiamo trovare esempi sia nell’uomo che nel mondo attorno a lui. Fino al livello di H 96 o persino 48, esse possono essere studiate fisicamente da chimica, biologia e altre scienze. Sopra H 48 possiamo studiare soltanto gli effetti psicologici della loro presenza o assenza: conoscere il livello degli idrogeni con cui lavorano i diversi centri.
Idrogeni ancora più alti sono soltanto potenziali nell’uomo o esistono in quantità così piccole che è impossibile studiarle. Lo studio di questi idrogeni superiori nel mondo che ci circonda è anche al di là dei poteri di percezione dell’uomo n. 1, 2 e 3.[22]
EVOLUZIONE COSMOLOGICA
Parlando in modo obiettivo rispetto al Raggio di Creazione, è evidente che la vita fisica sulla Terra dipende dal Sole fisico. Se non fosse per la luce ed il calore fisico del Sole non potrebbe esistere nessuna vita sulla Terra. Ogni foglia verde, ogni filo d’erba, ogni tipo d’alga che vive nel mare, è una minuscola macchina solare, che riceve l’energia dal Sole e per suo tramite elabora con l’aria, l’acqua ed i minerali le sostanze nutritive con le quali si alimenta tutta la creazione animale. Ma quando parliamo dell’Intelligenza del Sole parliamo di un’altra luce che può essere vista solo internamente con la mente – la luce dell’Intelligenza – e così ci riferiamo al Raggio di Creazione in un senso interno come ad una scala verticale d’intelligenza ed essere la cui eccellenza si accresce man mano che saliamo su essa. A questo riguardo l’Intelligenza del Sole è divina in relazione all’Intelligenza della Terra.
Nella vasta evoluzione del Raggio stesso, nell’inconcepibile scala del Tempo, l’Intelligenza della Terra può arrivare al livello del Sole. Ciò non è necessariamente garantito. La Terra può morire senza avere acquistato nulla. Nello stesso modo la Luna può arrivare oppure no all’Intelligenza della Terra.
Noi non lo possiamo vedere, ma dal punto di vista di questo Sistema la Luna è un essere che cresce e si sviluppa e che con il tempo può arrivare allo stesso livello dell’essere della Terra. Allora, riguardo ad essa, apparirà una nuova Luna e la Terra si trasformerà nel suo Sole. Ci fu un tempo in cui il Sole era come la Terra, e la Terra come la Luna. E ancora prima il Sole era come la Luna. Il Lavoro insegna che tutto l’Universo sta evolvendo, e ciò significa che il nostro Raggio, con la nostra Luna, la nostra Terra, i Pianeti e il Sole, stanno evolvendo, così come l’infinito numero degli altri Raggi. Però alcune parti del nostro Raggio possono non aver raggiunto, nel periodo di tempo assegnato, le tappe necessarie dello sviluppo e così saranno distrutte.
Come si è detto, se l’evoluzione dell’Uomo dipendesse da tutta l’evoluzione del Raggio di Creazione stesso che giunge fino a noi, le sue possibilità di riuscita sarebbero remote. Nel frattempo l’Uomo fa parte della Vita Organica e la Vita Organica serve agli scopi del nostro Raggio, la sua evoluzione sarebbe ritardata fino a che tutti i processi dell’evoluzione cosmica della Luna e della Terra, e di tutti i Pianeti e del Sole, che sono al di sopra di noi, si saranno compiuti.
Ma l’Uomo ha altre possibilità – possibilità speciali – che sono dovute alla piccola ottava proveniente dal Sole dal quale è creato, perché l’Uomo è creato in modo particolare. In questa piccola ottava può elevarsi o cadere. Può arrivare al livello del Sole o cadere al livello della Luna.
L’Uomo pienamente sviluppato – cioè, l’Uomo n. 7 – ha raggiunto l’Intelligenza del Sole. Ha raggiunto il suo completo sviluppo e si trova solo sotto 12 leggi, e in questo modo c’è in lui più libertà. Perché la libertà totale si ottiene elevandosi nella scala verticale e passando così sotto meno leggi. Allo stesso tempo l’Uomo n. 7 ha ottenuto l’immortalità nella scala della vita del Sole.
(…) Per l’Uomo esiste una certa possibilità di scegliere le influenze – in altre parole, di passare da un’influenza all’altra. Per esempio, se un uomo comincia a lottare contro le proprie emozioni negative, comincerà ad uscire dalle influenze della Luna. Se un uomo si ricorda di se stesso, comincia a passare prima sotto le influenze planetarie e giunge eventualmente sotto le influenze del Sole. Ma è necessario che impari a fare una scelta interiore e per farla deve sapere molto su di sè e i differenti Io in lui e sulle parti dei centri. L’influenza del Sole porta ai Centri Superiori. Ma quando un uomo vive nelle parti meccaniche dei centri è sotto influenze più basse. È necessario comprendere una cosa: è impossibile liberarsi da un’influenza senza sottomettersi ad un’altra.
Tutto il Lavoro su di sè consiste nello scorgere l’influenza sotto la quale si desidera sottomettersi, e in realtà cadere sotto questa influenza. E qui, in seguito ad una lunga e prolungata osservazione, è necessario che l’uomo sappia realmente cosa desidera a questo proposito. [23]
Nel nostro Sistema Solare ci sono sostanze che vengono emanate dal Sole e dai pianeti, allo stesso modo di quelle emanate dalla Terra, che entrano in contatto in certi punti del Sistema Solare. E questi punti possono riflettersi in immagini materializzate, che sono le immagini invertite dell’Altissimo – l’Assoluto. Posso dirle che esiste sempre un’immagine materializzata nella nostra atmosfera. Se le persone si concentrassero abbastanza per entrare in contatto con questa immagine, potrebbero riceverne l’essenza. Potrebbero stabilire una linea telepatica, come un telefono. (…) Se sette persone riuscissero concentrarsi abbastanza da mettersi in contatto con questa immagine, attraverso di essa potrebbero comunicare tra loro a qualunque distanza, perché sarebbero diventate una cosa sola. Potrebbero aiutarsi a vicenda. [24]
LE DIVERSE STRADE DEGLI ESSERI UMANI
La macchina chiamata Vita Organica sulla Terra non trasmette solo forze discendenti del Raggio di Creazione, ma crea anche dentro di sè certe forze che passano alla crescente Luna e l’aiutano a svilupparsi. La Luna si alimenta della Vita Organica, oltre alla ricezione di forze che passano per il Raggio. Per esempio, tutta la sofferenza inutile sulla Terra è alimento per la Luna, così come e emozioni negative.
Il dolore è alimento per la Luna e per questa ragione si dice a volte che la Vita Organica è una fabbrica del dolore. Il dolore e la morte alimentano la Luna ed essa ne richiede una certa quantità. Per questa ragione quelli che avevano compreso iniziarono i sacrifici nelle epoche passate. Potremo considerare la Vita Organica solo dal punto di vista di una macchina messa in un punto particolare del Raggio per una particolare ragione, per servire il Raggio, ed è necessario capire che l’Uomo non ha nessuna importanza per il Raggio stesso ma è solo una parte della Vita Organica.
Ma rispetto al Sole che lo ha creato, l’Uomo ha un grande significato se si impegna a adempierlo. C’è qui una porta aperta per lui – che non lo porta al gigantesco Raggio, ma in una scala separata che parte da esso. Questo è uno dei significati della parabola del Figliol Prodigo: l’Uomo può ritornare in seno al Padre. [25]
La vita ci è data per uno scopo elevato e tutti insieme siamo tenuti a servirlo: in ciò consiste la nostra ragion d’essere ed il senso della nostra vita.
Tutti gli uomini senza eccezione sono schiavi di questa grandezza, e tutti, volenti o nolenti, devono sottomettersi e adempiere, incondizionatamente e senza compromessi, ciò che è stato previsto per ciascuno di noi in base al proprio essere, cioè secondo quello che ci è stato trasmesso per ereditarietà e quello che è stato acquisito coscientemente. [26]
L’Uomo non fu creato solo ai fini del Raggio, ma fu creato anche per gli scopi del Sole – come un esperimento nell’evoluzione di sè. Se questa auto-evoluzione dell’Uomo non si compie in un sufficiente numero di uomini, il Sole non riceverà ciò che desidera e non sarà soddisfatto. Rimettiamoci ad una delle molte parabole che troviamo nei Vangeli che si riferiscono a questa cosa:
Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna. Andò a cercarvi il frutto ma non ne trovò. “Taglialo! Perché deve occupare il terreno inutilmente?”. Il vignaiolo gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno, per darmi il tempo di scavare tutt’intorno e mettergli del concime. Se farà frutti, bene; se no poi lo taglieremo. (Luca: XIII, VI – IX)
Non bisogna capire letteralmente questa parabola. La si può capire psicologicamente e vedere che l’Uomo ha certe possibilità che possono giungere a dare frutto ma che, se non ne darà, sarà abbattuto. [27]
Lo studio dei 48 ordini di leggi ai quali l’uomo è sottomesso non può essere astratto come lo studio dell’astronomia; non vi è che un modo di studiarli: osservarli in se stessi e riuscire a liberarsene. All’inizio un uomo deve semplicemente comprendere che è schiavo, senza necessità, di mille piccole leggi fastidiose che altri uomini hanno creato per lui o che si è creato da solo. Ma, non appena cercherà di liberarsene, si accorgerà di non potere.
Lunghi e persistenti sforzi in questa direzione lo convinceranno della propria schiavitù. Le leggi alle quali l’uomo è soggetto non possono essere studiate che lottando contro di esse e sforzandosi di liberarsene. Ma occorre una grande conoscenza per liberarsi di una legge, senza crearsene un’altra in sostituzione. [28]
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[1] R. Ravindra, Un cuore senza limiti (75).
[2] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 28).
[3] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (94-5).
[4] G. Cara, G.I. Gurdjieff: danze sacre per il ben-essere (49).
[5] K. Walker, L’insegnamento di Gurdjieff (74-5).
[6] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 28).
[7] J.G. Bennet, L’uomo superiore (135).
[8] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (100).
[9] M. Nicoll, Commentari (V.1 – cap. 20a).
[10] G.J. Bennet, L’uomo superiore (138-9).
[11] G.J. Bennet, Un Nuovo Mondo (196).
[12] J. Needleman, “Gurdjieff e la metafisica dell’energia” in Georges Ivanovitch Grudjieff, V. II (469).
[13] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (96).
[14] J.G. Bennet, L’uomo superiore (131).
[15] J.G. Bennet, L’uomo superiore (142).
[16] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (97-8).
[17] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 21).
[18] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (101-2).
[19] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (148).
[20] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 21a).
[21] J.G. Bennet, L’enigma Gurdjieff (63)
[22] P.D. Ouspensky, La Quarta Via (252-3).
[23] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 21a).
[24] G.I. Gurdjieff, Incontri con Gurdjieff (18).
[25] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 21a).
[26] G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote (1015).
[27] M. Nicoll, Commentari (V.I – cap. 21a).
[28] P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (96).
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Nota: L’articolo qui esposto rappresenta un tentativo di ricomporre alcuni dei Frammenti dell’insegnamento di Gurdjieff con le sue stesse parole e con i numerosi contributi di chi ne ha seguito la Via. I riferimenti sono tutti rintracciabili nelle note a fondo articolo. Le eventuali modifiche apportate sono solo di natura stilistica, mai concettuale. L’associazione Per-Ankh, pur trovandosi in sintonia con la maggior parte degli insegnamenti della Quarta Via, non si considera tuttavia un gruppo Gurdjieffiano.
Molto interessante, grazie.