Attenti a non salvare il drago…

Dalle torri del suo castello, un re vede arrivare il suo prode cavaliere. Questi cavalca un destriero e, tutto contento, tiene in braccio un drago. Il re gli urla: “Cretino, la tua missione era uccidere il drago e salvare la fanciulla!!!”

Sotto sotto, tutti noi ci sentiamo dei valorosi cavalieri alla ricerca della fanciulla (o fanciullo). Ci piace sognare di essere degli amanti perfetti, senza macchia, con il cuore colmo di amore e di coraggio, pronti a dare la vita per questi sentimenti.

E ogni volta che si scatena la nostra ira e il nostro malumore, ogni volta che svalanghiamo di improperie qualcuno (direttamente o alle spalle), siamo sicuri di farlo proprio per difendere l’amore.

Poi però, ogni tanto, forse per sbaglio, incrociamo sulla nostra strada qualcuno che ascolta con attenzione i racconti delle nostre gesta eroiche e delle ingiustizie che subiamo tutti i giorni proprio a causa della nostra purezza d’animo e della nostra missione: trovare e salvare la fanciulla.

Ma questo qualcuno, a differenza di altri valorosi cavalieri come noi, osa porci la fatidica e tanto scomoda domanda: “Scusa, ma allora perché tieni in braccio un drago e lo stai coccolando?”

Ma noi non ci facciamo certo destabilizzare da una domanda oltraggiosa come questa, e la nostra risposta è sempre pronta. Con veloce agitazione tiriamo fuori dalla tasca una piccola foto accartocciata e la mostriamo con soddisfazione: “Ecco, questa è la fanciulla che sto cercando ed è verso di lei che è rivolto il mio amore.”

“Molto bella”, osserva lui, “e come si chiama?”.

“Ora non ricordo bene, ma so di amarla tantissimo e oltre ogni cosa. Penso sempre a lei.”

Però il nostro deplorevole interlocutore potrebbe non accontentarsi, e farci anche notare che è risaputo che quella fanciulla è prigioniera in un castello che si trova dalla parte opposta alla strada che stiamo percorrendo, e che inoltre vede nel nostro sguardo molto più affetto verso il drago che teniamo in braccio, piuttosto che verso quella foto mezza deteriorata.

L’offesa a questo punto raggiunge un livello imperdonabile, ed è così che sussurriamo all’orecchio del nostro fido drago di eliminare quell’essere immondo e senza vergogna che abbiamo davanti, che non sa nulla dell’amore e non si accontenta della nostra verità.

Bene! Ora siamo nuovamente liberi di continuare a galoppare sognando… e schiacciando fanciulle e fanciulli ad ogni passo…

 

 

 

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