Il Bafometto parla…

Un tempo ero il migliore amico degli uomini e vivevo liberamente in mezzo a loro; tramite degli Dei, ispirazione, ero sovrano della libera naturalità di tutto ciò che è vivo. Ma quando l’oscurità e la confusione scesero sulla Terra, coloro che un tempo mi avevano amato iniziarono a temermi, ad odiarmi, a rinnegarmi, a chiamarmi diavolo.

Mi nascosi così nei recessi della coscienza umana, coperto da spessi veli di ipocrisia, morali e vergogne nauseabonde che soffocano la mia potenza. Se però mi vorrai ascoltare, se avrai il coraggio di rimanere vicino ad un’energia che non riuscirai mai ad afferrare ma che potrà conquistarti, ti parlerò di una grande forza che tutto può fare.

La mia vitalità è immensa e dove vivo io tutto arde, persino il cielo è rosso fiamma. Sono un vulcano in eruzione, sono un fiume in piena che esonda dagli argini, sono un vento impetuoso che scombina ogni forma al suo passaggio, sono un terremoto che rivela la fragilità anche delle più solide fondamenta.

Trovarmi non è semplice e i miei segreti sono ben celati, perché quel che offro è pericoloso e chi non è pronto o si illude di potermi dominare diventa un mio schiavo. Io sono uomo, donna, uccello, pesce e animale. Sono il fuoco ardente che anima ogni cosa; nella forza selvaggia della Natura esprimo la mia essenza.

Sono l’esuberanza di ogni cosa: il sesso estremo, l’entusiasmo inesauribile, la vegetazione rigogliosa, i piatti più gustosi, i colori intensi che rendono vivo l’Universo, la gioia sublime e il cupo terrore. Sono pura lode alla vita.

Io vivo gli eccessi con poesia e magia. Chi tenta di imitarmi senza comprendere il cuore della mia arte, adora solo un grottesco feticcio della mia essenza, un suo pallido e deludente riflesso.

La mia energia è pura ed è libera da morali di ogni sorta. Non sono né buono né cattivo, sono libero dalle definizioni così come lo è il fuoco che scalda e brucia, che cuoce il pane e incendia un regno.

Osserva come ora appaio a te. Sono io ad incatenare a me le persone? O sono forse loro a volermi incatenare per i loro scopi? Guarda attentamente e rispondi: sono io che pretendo la loro venerazione? O sono loro ad implorare senza dignità anche solo una briciola della mia energia?

Ben conosco degli esseri umani i limiti, oltre i quali possono cadere con facilità nella pazzia. So quindi custodire con cura i confini della coscienza, e proprio per questo nessuno sa come infrangerli meglio di me.

Chi semina vento al mattino raccoglierà tempesta la sera; io invece semino tempesta nella notte per raccogliere una rinvigorente brezza al mattino. Io non creo scompiglio e divisione, ma porto a galla il caos che giace sommerso, affinché si riveli alla luce del sole che corona il mio capo. Chi cerca tranquillità, calma e comodità, presto fuggirà e tenterà di dimenticare.

Se però mi cavalcherai, ti condurrò senza indugio là dove la tua parte più profonda e vera desidera realmente andare, non dove hai sempre pensato di voler andare. Io non mi sorprendo di nulla e nulla mi turba, ma tu sei sicuro di avere abbastanza coraggio per scoprire quali forze nascoste ti vivono veramente?

Con me potrai viaggiare nei cieli più alti, verso stati di coscienza superiori, ma anche scendere negli abissi più profondi e spaventosi. Ciò che vedrai potrà condurti a riconoscere le tue catene per liberartene, oppure fissarti definitivamente ad esse accontentandoti della loro fredda certezza. Tutto dipenderà da te.

Voglio intanto donarti un primo piccolo segreto: non troverai nessuna libertà nell’isolamento monastico, ma non la troverai neanche immergendoti nel brusio caotico del mondo. A te il compito di cercare la via di fuga dentro il campo di battaglia in cui ti trovi.

Non ti regalerò facilmente gli altri miei misteri. Sarai tu ora a dover conquistare la mia attenzione e il mio interesse, a soddisfare la mia esigenza di sincerità, per indurmi a sollevare lo sguardo attratto dalla tua sete di libertà.

Dunque ora sta a te: prova a trovarmi, poi prova a prendermi. Se ci riuscirai, mi alzerò in volo tenendoti sulle spalle per farti vedere dall’alto quanto piccolo e fragile è il tuo mondo interiore, e quanto vasto e ancora inesplorato è l’Universo che aspetta.

Ma sappi… io corro veloce come il vento e non aspetto nessuno; e scivolo via dalle mani dei tiepidi d’animo, come le ombre sotto la luce.

 

Ascolta il Bafometto in formato podcast:

7 risposte a "Il Bafometto parla…"

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  1. BAFOMETTO è una figura androgina con la testa di capro identificato col diavolo. Madame Blavatsky dice tuttavia, dice che è un simbolo ermetico kabalistico derivato da Amon, il dio con la testa da montone del Basso Egitto. Secondo altri autori deriva dalla parola greca: Baphè e Metis che significano Battesimo, immersione (nella tintura) e saggezza. Il Tifone Bafometto è il riflesso del Logos Solare: il lucifero intimo, colui che dà all’Essere umano l’impulso sessuale che può trasformarlo in angelo o in diavolo secondo come lo si canalizza.

    1. Chiedo scusa ma non comprendo il significato di questo intervento che mi sembra smorzare un po’ la potenza evocativa del post, che riesce invece proprio a spingersi oltre i soliti dettagli storici o tecnici

      1. Diciamo potenza poetica…..non evocativa. Ma il lavoro con i tarocchi è sacro, è completamente pratico! Nell’interiore umano…vi è la liberazione senza astrattismi che trovano il tempo che trovano…
        Mi spiace Arianna se non ha capito il mio intervento, io non percepisco come Lei questo simbolo…

  2. Ne sono certa che il lavoro con i tarocchi sia pratico, per questo motivo non ho compreso il suo intervento, proprio perché mi è parso voler riportare il tema a un livello più astratto e quindi a un livello comunicativo meno efficace, più concettuale. Quindi mi sono chiesta: a che pro questo tipo di puntualizzazione?
    La poesia è comunque sempre stata il modo migliore per comunicare aspetti interiori incomunicabili. Rumi, Dante e tanti altri hanno proprio usato questo sistema come il più sublime

      1. Mi dispiace ma io continuo a non comprendere il senso e il fine dei suoi interventi. Comunque non importa. Saluti

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