Le Rune, nell’ultimo secolo, hanno risvegliato l’attenzione di molti. Più di qualcuno ha cercato di incasellare le Rune all’interno di qualche definizione e di concettualizzarle attraverso le più svariate teorie. Tutto ciò, tuttavia, è impossibile. La riprova di questo è data dal loro significato etimologico.
Ecco come il poema runico avverte tutti i seri cercatori che si avvicinano alle Rune:
Nessun uomo incida Rune se non è capace di interpretarle e di domarle.
Giacché le Rune che proteggono sono state fatte dai numi
e dipinte dal Vate Possente Odino.
Nei secoli il loro potere è stato osteggiato e aspramente combattuto dalla chiesa, spaventata da tutti quegli uomini e donne liberi che avevano accesso diretto al mondo degli dei, difficili da soggiogare e da convertire. Per questa ragione le Rune sono state sepolte per secoli, bandite dall’utilizzo comune e utilizzate solo da qualche impavido a rischio della propria stessa vita.
Gli storici descrivono le Rune come un antico alfabeto e, dopo il ritrovamento di della pietra di Kylver Stone, una stele funeraria, nel 1903, hanno dato loro un ordine.
Il mistero che le circonda è legato al loro potere: le Rune sono in grado di creare e distruggere, donare fortuna o maledire, guarire o far ammalare, portare ricchezza o povertà. In loro è nascosto il potere della vita stessa; usate allo scopo divinatorio sono in grado di svelare il futuro di ogni uomo e, come oracolo, in esse si rifugiano gli uomini a chiedere consiglio.
È per questo che non si possono associare ad un’unica definizione: ogni singola Runa non è un’entità fissa, immobile, posizionata in un determinato punto dell’Aett di appartenenza. È un’energia fluida, in continuo mutamento, in unione con le altre Rune, che si trasforma a seconda delle esperienze che la vita porta incontro a tutti coloro che sono desiderosi di comprendere il suo messaggio.
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Praticate nell’ordine queste Rune; cominciate i vostri esercizi Runici il 21
di Marzo; ad ogni Runa dedicate il tempo che desiderate.
Questa è la scienza
di cui avete bisogno per ottenere il risveglio della coscienza.
Non commettete l’errore di praticare come se fossero solo esercizi fisici.
Studiare profondamente per molti anni, viveteli, metteteli in pratica.
A coloro che si lamentano perché non ottengono l’Illuminazione, consiglio
pazienza e serenità. L’Illuminazione viene a noi quando dissolviamo l’Io
Pluralizzato, quando siamo davvero morti nelle 49 Regioni del Subcosciente