
Eccoci alla quarta lettera dell’alfabeto ebraico.
La parola dalet significa porta. Si tratta qui della porta che si varca per entrare nel mondo della Manifestazione, le cui meraviglie paiono come miseria in confronto allo splendore della Realtà. Dal significa infatti povertà, indigenza. È unicamente attraverso il prendere consapevolezza dei nostri limiti e della nostra “miseria” che possiamo intraprendere il percorso che dalla Manifestazione conduce alla Realtà varcando la Dalet in senso opposto.
Perché si parla di una cisterna (bor) e poi del “tuo pozzo’”, che è una fonte d’acqua zampillante? In verità, i due sono un luogo unico: il primo si riferisce a un luogo vittima della povertà, ed è per questo che è detto “cisterna”, perché non possiede niente da solo se non gli viene dato: questa regione è detta Dalet (povertà). Più avanti però diventa un pozzo riempito da tutti i lati con acqua zampillante, che rappresenta allora la lettera He, colmata da ciò che proviene dall’alto.
(Sepher HaZohar 1:60a)
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