Il missionario e il cannibale

Un missionario, dopo una lunga serie di successi in giro per il mondo, decide di accogliere una sfida pericolosa per recarsi in uno sperduto angolo della foresta amazzonica. Obiettivo: convertire una selvaggia tribù di cannibali e redimerli dai loro peccati.

Arrivato sul posto, riesce miracolosamente a conquistare la fiducia dei selvaggi, e inizia la sua opera di evangelizzazione con il capo tribù. Quest’ultimo si rivela uno studente curioso e molto attento; in poco tempo acquisisce le principali nozioni religiose.

Un bel giorno, inizia a fare alcune domande al missionario:

“Gesù quindi è un dio ma era anche un uomo.”

“Esatto!”

“Nella comunione trasformate davvero il pane e il vino e nel suo corpo e nel suo sangue.”

“Esatto!”

“Quindi non è un rituale simbolico, è proprio un rituale che trasforma il cibo in Gesù?”

“Certo! Accade veramente, si chiama transustanziazione, è un dogma fondamentale.”

“Cos’è un dogma?”

“È una cosa importante in cui bisogna credere perché è la verità di Dio.”

“Quindi voi mangiate veramente Gesù per assimilare la sua energia ed unirvi a lui?”

“Sì.”

“Allora perché tu dici di essere civile e che noi siamo invece selvaggi peccatori perché mangiamo i nostri nemici più valorosi perché li rispettiamo e per assimilare la loro energia?”

Il missionario ci pensò un po’, poi salutò il capo tribù senza aggiungere altro e si mise subito in viaggio per ritornare a casa, raccontando poi di non aver trovato nessun miscredente nella foresta.

Dopo quel momento, nessuno seppe più nulla del missionario.

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2 risposte a "Il missionario e il cannibale"

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