Il misterioso mondo dell’Araldica

A chi non è mai capitato di soffermarsi ad ammirare uno stemma posto sul portone di un palazzo antico, cercando di comprendere il significato intrinseco di animali o piante o altre raffigurazioni rappresentate nello stesso? O ancora, perché è stato adoperato un colore piuttosto che un altro? Una risposta chiara ce la fornisce una vera e propria scienza ausiliaria della storia che è l’Araldica, uno studio complesso approfondito degli stemmi, nata non per magnificare nobiltà e privilegio, ma per reale necessità di riconoscimento. L’Araldica può essere considerata infatti un vero e proprio codice sociale comunicativo, mediato da segni, posizioni in scudo e colori.

Le origini dell’Araldica risalgono all’XI secolo e coincidono con l’incontro tra i cavalieri europei e quelli islamici, attraverso le Crociate e l’occupazione araba della Spagna. Successivamente i Crociati, sulla scorta dell’uso che ne facevano i Cavalieri arabi in Terra Santa, introdussero in Europa l’abitudine di dipingere simboli su scudi, cotte d’armi, gualdrappe e bandiere per poter identificare una persona, una famiglia, un gruppo. Il successo fu immediato, in quanto la società era organizzata in classi sociali, mestieri, regni e comuni e le guerre ed i tornei erano piuttosto frequenti.

Fondamentale importanza aveva la figura dell’Araldo (Harald)definito anche Re d’Armi, dove Re sta per esperto e Arma è sinonimo di stemma. Nell’antica lingua franca hari-wald significava funzionario dell’esercito, uomo di fiducia del re. Era compito degli araldi la custodia e la manutenzione delle armi dei loro signori, nonché la conservazione dei registri genealogici e degli armoriali. E l’araldo d’armi nelle sfilate e nei cortei, e specialmente durante le giostre e i tornei, doveva identificare, gridando la descrizione, le insegne dipinte sugli scudi, ricamate sulle sopravvesti che i cavalieri portavano sulle armature, riconoscere da tali insegne i personaggi, anche se avessero avuto la visiera calata, ed annunciarne i nomi, i titoli, le dignità. 

I cavalieri, presentandosi a combattere in un torneo, suonavano il corno per chiamare gli araldi stessi, onde venissero a riconoscere il proprio stemma. Dal tedesco blasen (suonare il corno) provenne la voce blasone. Il blasone è la scienza che insegna a decifrare le armi, a comprenderne il significato nelle diverse figure, le proprietà, le leggi dell’Araldica stessa e a descrivere in linguaggio tecnico qualunque specie di insegne.

Oltre ad essere un immediato sistema d’identificazione, l’Araldica è anche un ottimo strumento di comunicazione. Una figura e pochi colori comunicano più di intere pagine scritte, specialmente su un campo di battaglia o sul frontone di un edificio di rappresentanza. Anticamente la comunicazione era rivolta ai nemici, ma anche agli amici, ai popoli e a gruppi specifici come ad esempio le confraternite e le logge dedite, a vario titolo, agli studi e alla ricerca esoterica. Così le figure e i colori divennero anche uno strumento in grado di fornire informazioni su più livelli, alcuni dei quali comprensibili soltanto a chi era in grado di recepirli. In generale, grazie all’araldica, fu possibile comunicare attraverso un complesso sistema di simboli.

Più specificamente i simboli appartengono al mondo della natura (Figure Naturali) o al mondo fantastico (Figure Ideali). Naturalmente tra le figure naturali troviamo quelle appartenenti a scienze come la Flora, la Fauna (anche marina), l’Antropologia, la Meteorologia, l’Astrologia, le Arti e Mestieri. Tra le figure ideali troviamo quelle tratte dall’Agiologia, la Demonologia, la Mitologia e i Mostri.

Stemma della Famiglia Orsini

Le figure sono spesso utilizzate come Stemmi Parlanti, sovente con la possibilità di comunicare più di un significato: ad esempio, la famiglia degli Orsini ha come animale rappresentativo l’Orso, che ne richiama il nome, ma può anche significare che la stessa famiglia ha delle caratteristiche che ricordano l’Orso come animale. Infatti in Araldica la simbologia di qualsiasi elemento ha sempre accezione positiva, riferendosi alle peculiarità positive di un animale, di una pianta o di un qualsiasi elemento.

Stemma Imperiale Asburgico

L’Araldica, sia in Oriente che in Occidente, è stata fondamentale anche per il suo ruolo, meno noto, di contenitore di rappresentazioni iniziatico-simboliche. Attraverso i simboli infatti è stata possibile la trasmissione di significati e di un sapere riguardante determinate conoscenze. Attraverso l’Araldica è possibile individuare un qualsiasi simbolismo ermetico presente sia sugli scudi che in alcune illustrazioni alchemiche. Ad esempio l’aquila bicipite rappresenta la casa di Asburgo d’Austria ma designa anche la pietra filosofale, il lapis philosophorum, simbolo alchemico per eccellenza.

Si può quindi ben dire che l’Araldica, al pari di altri contesti più utilizzati, è da considerarsi una fonte importante in cui ritrovare messaggi lasciati dagli iniziati di tempi lontani, quando essere individuati come depositari della conoscenza di certi significati poteva essere molto pericoloso, persino costare la vita.

Una risposta a "Il misterioso mondo dell’Araldica"

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  1. Bell’articolo,. La cosa che mi ha sempre colpito dell’Araldica sono i colori e la loro disposizione, come anche il significato dei colori sulle bandiere.

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