Io sono L’Innamorato e sono l’essenza stessa della scelta, il simbolo splendente del libero arbitrio. Stanco di farmi trascinare dall’esistenza, non mi accontento più di rimanere in balia del vento degli eventi, siano essi esteriori od interiori.
Ora comprendo che non si può sostare a lungo su un piano orizzontale, prima o poi si sale o si scende. Se non lo deciderò io per primo, decideranno gli eventi per me. Pensare di poter servire due padroni, o di tirare con due archi, è una grande illusione, fucina di ogni sorta di guai.
Prendo così in mano la mia vita, e decido di conoscere a fondo la passione che mi anima, la fiamma che sento ardere dentro di me. Non mi precludo più nessuna strada ma, diversamente da prima, qualsiasi scelta deciderò di compiere, voglio comprenderla appieno.
Ogni volta che mi trovo infatti a un bivio nella vita incontro i miei quesiti, i miei dubbi, le mie emozioni contrastanti, i miei ragionamenti spesso contraddittori; in altre parole… incontro i miei combattimenti interiori.
Non fingerò più con me stesso d’ora in poi, e la mia forza si realizzerà nell’accettarli, osservarli, affrontarli. La corona che porto in capo è infatti l’emblema della battaglia; ho deposto la falsa armatura splendente con cui ho sempre cercato di presentarmi al mondo.
Chi compie una scelta senza affrontare i propri contrasti, nei fatti non sceglie, ma cammina come un cieco sorretto e spinto da morali, idee o desideri innescati da altri chissà quando e chissà dove.
Ho compreso che non esistono scelte sbagliate, esistono piuttosto scelte consapevoli e scelte inconsapevoli. Sapete allora cosa vi dico? Molto meglio compiere “errori” con le prime che non compierne con le seconde. La prudenza non deve precludere l’esperienza.
Tra lo stare fermo o il fare un passo avanti in direzioni sconosciute, scelgo sempre l’incertezza nel movimento. Tra la quiete di un prato e i misteri di un bosco inesplorato, mi addentro nella selva. Accetto le mie paure, ma non permetto loro di avere l’ultima parola.
Pur non rinnegandoli, cerco di spingermi oltre la ricerca del solo piacere, della tranquillità e della comodità, ma inseguo valori più alti e orizzonti più vasti. In verità, ho realizzato che tutte le strade portano in qualsiasi luogo e da nessuna parte. Se chi le persegue ha un cuore, arriverà in alto; se non lo ha, si perderà.
Finalmente libero dall’illusione di poter già conoscere il senso dell’amore, mi limito più realisticamente a comprendere l’innamoramento che di volta in volta mi pervade. Partendo da qui, un giorno imparerò anche ad amare.
E così ascolto il battito del mio cuore, la passione che lo accende. La passione verso una persona, verso la conoscenza, verso un ideale… non accetto più limiti né identità predefinite per ciò che può farmi innamorare.
Come Ulisse, ho scelto di ascoltare tutte le sirene, tenendomi però sempre ben saldo all’albero maestro del mio intento interiore. Ed è proprio attraverso lo sguardo del serpente sul mio capo che metto ben a fuoco il mio intento nell’osservare ciò che mi circonda.
Non tutto ciò che rende piacere è da evitare, così come non tutto ciò che crea dispiacere è da fuggire. Non vi è più morale nelle mie scelte, nelle mie valutazioni, ma solo coerente discernimento. I frutti delle mie azioni, li affronterò a viso scoperto, siano essi dolci o amari. I primi saranno un ristoro sulla Via, i secondi suoneranno come un risveglio dal torpore.
Ma più di ogni altra cosa, ora affronto con grande chiarezza ed onestà l’ultimo grande quesito che si cela dietro ad ogni scelta: cerco qualcosa o fuggo da qualcosa?
Grazie, bellissime parole di grande riflessione. È importante trovare conferme su ciò che percepiamo. L’ultimo quesito rimane aperto e per questo mi chiedo: se le abbiamo, è lecito accogliere entrambe le risposte?
Don Juan parlava del “sentiero che ha un cuore”……
Gurdjieff diceva che bene e male esistono solo in relazione ad uno scopo, se il mio scopo permanente sarà svegliarsi tutto ciò che si oppone è male e tutto ciò che aiuta è bene….
I miei sforzi, i miei desideri, il mio intento deve essere in quella direzione
La domanda potrebbe essere : Cerco di risvegliarmi o ne fuggo?
Cosa mi avvicina a risvegliarmi e cosa invece me ne allontana?
Comunque grazie, testo molto interessante e stimolante!