La Luce del Cammino sorretta da Isha Schwaller de Lubicz

Non aprire questo libro, lettore, se ti accontenti delle soddisfazioni di questo mondo terreno: non leggere quest’opera che potrebbe provocare in te il desiderio di superarle.

Non leggere se ami le catene dei tuoi attuali limiti, se hai paura di trovare le chiavi del tuo destino sovrumano… perché è questo l’obiettivo di tale cammino.

Così inizia lo splendido romanzo di Isha Schwaller de Lubicz, La Lumiére du chemin, scritto a Plan de Grasse nel 1960, pochi anni prima di morire. Già dalle “avvertenze”, Isha sottolinea con forza un grande cambiamento dei tempi (quel cambiamento che ancora molti dotti e religiosi sembrano non avvertire), una svolta epocale che richiede al cercatore innanzi tutto praticità, osservazione interiore e azione.

Non si tratta più dunque di camminare sul posto,

non si tratta più di cercare, di aspettare e sperare,

né di soppesare ancora qualche progresso aleatorio:

… si tratta di ascoltare la tua stessa Voce divina,

o viaggiatore che, per il fatto di attirare in te stesso la Tua Presenza, cammini già, sulla Terra, nell’immortalità.

La Lumiére du Chemin ha come protagonista un giovane uomo di scienza, Jean Thomas, assillato da un’inquietudine interiore che non sembra placarsi né immergendosi nel suo lavoro, nè con i vari passatempi che gli offre la società in cui vive. Nel bel mezzo di un temporale (e così si apre la storia), Jean viene scosso da un fulmine che cade a poca distanza da lui, e si trova così costretto a cercare riparo dentro la cattedrale di Notre Dame. Qui viene soccorso da una strana figura, forse la personificazione di ciò che tutti stiamo cercando.

Grazie a questo “fortuito” incontro, Jean si ritrova costretto a prendere in esame la natura della sua insoddisfazione:

La tua inquietudine è la sofferenza di non poter comprendere, attraverso la tua ragione, l’inesprimibile stato del tuo Essere immortale… Non ne soffriresti se dentro di te non ci fossero altre possibilità. La tua intelligenza cerebrale ti permette di guardare te stesso ma non è in grado di andare al di là della constatazione. È allora la preconoscenza di uno stato superiore alla constatazione a permetterti di andare al di là di essa.

La Lumiére du Chemin – dipinto di Elmiro Celli. Collezione degli Schwaller de Lubicz, esposto a Bozawola.

Da quel momento in poi, le avventure di Jean hanno inizio. Grazie alle sue successive visite a Notre Dame, conoscerà Maître Pierre e Maître Dominique: il primo, un personaggio inquietante attratto dalla materia e dalla valenza della natura demoniaca sul nostro mondo; il secondo, un saggio scultore che si assumerà come compito quello di “traghettare” Jean verso le sponde della sua natura più reale, al di là di ogni cerebralismo e concetto teorico.

Durante questo magnifico viaggio, denso di interrogativi, stralci di vita quotidiana, insegnamenti e colpi di scena, ci si sente parte integrante dell’insolito gruppo di amici: oltre al “dottore” Jean e ai due già citati Pierre e Dominique, si introdurranno sulla scena Jean-Jacques, un vecchio amico di Jean, pilota, che a causa di un incidente e ad una “questione di coscienza” si ritroverà a passare del tempo a Parigi, e Dutheil, un’altra conoscenza di Jean fortemente in conflitto sulla via da percorrere e sulla gestione di una famiglia per nulla coinvolta dai sui forti interrogativi di ordine esistenziale e spirituale.

Ogni personaggio, per alcune caratteristiche, sembra somigliarci un po’. Le domande che contraddistinguono la loro ricerca sono marcatamente riconducibili ai dubbi che percorrono l’esistenza di molti di noi, spesso esitanti ad affrontare quel vuoto necessario al ritrovamento della nostra essenza originaria.

Ma non solo. Il testo mette chiaramente in luce la situazione in cui ci ritroviamo nei giorni nostri, sempre più marcatamente scissa in polarità e interessi in conflitto tra loro:

Ricordati Thomas che attualmente subiamo il turbamento di un conflitto tra due tendenze divergenti. Da una parte il senso di collettività, che vuole parificare i valori intellettuali tanto quanto quelli materiali, eguagliare i diritti e i doveri senza preoccuparsi del grado di evoluzione degli individui. Dall’altra si manifesta una tendenza all’individualismo che si esprime volgarmente con ribellioni sconsiderate e maldestre, tanto nell’arte quanto nelle opinioni, o nel bisogno di sfidare la critica attraverso lo scandalo o l’originalità. (…) Queste tendenze contraddittorie corrispondono a due stati di coscienza che dividono abbastanza nettamente i nostri contemporanei e che il Vangelo, come fanno altre Tradizioni, denomina come i Molti e i Pochi. I Molti hanno un obiettivo dell’esistenza terrena dettato dall’intelligenza cerebrale, mentre i Pochi aspirano al regno sovraumano con i mezzi dell’Intelligenza del Cuore.

Naturalmente Isha si rivolge ai Pochi, e tra i Pochi, a quelli che non riescono più ad affidarsi con totale slancio a credenze o insegnamenti – per quanto veritieri – esteriori. A tutti coloro che non riescono più a convivere con quello strano senso di malinconia alimentato dalla mancanza di contatto con la parte più reale di sè, il Testimone Permanente, unica e sola speranza di intercessione con il Testimone Spirituale, Presenza di natura divina sprofondata nei recessi più profondi del cuore.

Personalmente, La Lumiére du Chemin ha alimentato in noi un sentimento necessario durante il cammino: la speranza. Si, una speranza dettata dall’incredibile affinità che abbiamo sentito con l’inquietudine di Jean, il cinismo di Pierre, l’audacia di Jean-Jacques e la confusione di Dutheil. Insieme a loro, abbiamo immaginato di essere condotti da Dominique verso distese sconfinate di dialoghi interiori, con amicizia ed estrema semplicità, senza alcuno spazio per maschere inutili o buonismi sterili. La speranza di scorgere presto, come loro e insieme a loro, la nostra Luce del cammino.

Purtroppo La Lumiére du chemin non è stato ancora pubblicato in italiano (gli stralci qui riportati, insieme al resto, sono stati tradotti da noi dalla versione francese originale). Tuttavia per invogliare i lettori a non perdersi questo lavoro così utile e avvincente, pubblichiamo qui di seguito un link sul quale potrete scaricare in pdf l’indice degli argomenti affrontati nel romanzo, così come Isha li ha organizzati e riassunti, e tutto il primo capitolo. Per qualsiasi ulteriore informazione sul testo, non esitate a contattarci.

Indice e primo capitolo pdf

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Aggiornamento Novembre 2014: il presente volume è stato finalmente pubblicato in versione integrale presso Edizioni Ester.

Invitiamo pertanto gli interessati a farne richiesta alla propria libreria di fiducia.

3 risposte a "La Luce del Cammino sorretta da Isha Schwaller de Lubicz"

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  1. conosco altri testi dell’autrice che ritengo validissima. E’ un vero peccato che un libro del genere non sia stato ancora tradotto. Grazie per l’assaggio….
    Alessandro

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