Accumulatori ed Energia – La Quarta Via (cap. 24)

 

Se perdete energia in emozioni negative, o in azioni meccaniche, nel pensare meccanico, allora è perduta. Se però usate l’energia per lottare contro la meccanicità, la riavete. Questo è il modo con cui l’energia viene accumulata.

P.D. Ouspensky [1]

Noi vogliamo fare, ma in tutto ciò che facciamo siamo legati e limitati dalla quantità di energia prodotta dal nostro organismo. Ogni funzione, stato, azione, pensiero, emozione necessita di una certa energia, di una certa sostanza determinata.

Cosa deve fare dunque un uomo quando incomincia a rendersi conto che non ha abbastanza energia per raggiungere lo scopo che si è fissato? La risposta a questo interrogativo è che ogni uomo normale ha abbastanza energia per cominciare il lavoro su di sé. È necessario soltanto che egli impari ad economizzare, in vista di un lavoro utile, l’energia di cui dispone, e che, la maggior parte del tempo, dissipa in pura perdita.

L’energia viene soprattutto spesa in emozioni inutili e sgradevoli, nell’ansiosa attesa di cose spiacevoli possibili ed impossibili, consumata dai cattivi umori, dalla fretta inutile, dal nervosismo, dall’irritabilità, dall’immaginazione, dal sognare ad occhi aperti e cosi via. L’energia viene sprecata da un cattivo lavoro dei centri; dalla tensione inutile dei muscoli, sproporzionata rispetto al lavoro compiuto; dal perpetuo chiacchierare, che ne assorbe una quantità enorme, dall’interesse accordato ininterrottamente alle cose che accadono intorno a noi o alle persone con le quali non abbiamo nulla a che fare e che non meritano nemmeno uno sguardo; dallo sciupio senza fine della forza di attenzione; e via di seguito. Continua a leggere “Accumulatori ed Energia – La Quarta Via (cap. 24)”

Idrogeni ed impressioni – La Quarta Via (cap. 22)

Quando siamo completamente sotto il potere delle influenze inferiori, ciò che è in alto non può raggiungerci.

J. de Salzmann 1

Secondo il Sistema teorizzato da Gurdjieff, tutto ciò che esiste nell’Universo è formato da vibrazioni più o meno dense. Maggiore è la densità di vibrazione e minore è la densità della materia, più la materia è sottile e rarefatta più sarà alta la densità di vibrazioni. Un pensiero, ad esempio, ha un’alta densità di vibrazioni; un pezzo di ferro avrà al contrario una densità di vibrazioni molto basse.

Nella più densa delle materie concepibili, le vibrazioni rallentano e arrivano pressoché ad un punto morto. La materia più sottile corrisponde, di conseguenza, alla più alta densità di vibrazioni.

Il massimo di densità di vibrazioni – e quindi il minimo di densità di materia – è rappresentato come forza attiva nell’Assoluto dal primo Carbonio (C) indicato con il numero 1. Continua a leggere “Idrogeni ed impressioni – La Quarta Via (cap. 22)”

Giordano Bruno – L’er(m)etico errante

“Ch’io cadrò morto a terra, ben m’accorgo, ma qual vita pareggia al morir mio?”

Giordano Bruno: personaggio estremamente interessante e singolare.

Non staremo qui a raccontarne la storia, reperibile – tra l’altro – attingendo alle varie pubblicazioni, scolastiche e non.

Ahimè, conosciuto, specie nel nostro paese, solo per essere stato condannato per eresia e bruciato a Roma, in Campo dei Fiori, nell’anno 1600.

Poeta, astrologo, astronomo e filosofo.

Soprattutto filosofo: amava in modo furente Dio e la Filosofia, argomenti che lo infiammavano (non solo interiormente), e in difesa dei quali scendeva in campo aperto contro tutto e tutti; irascibile, scorbutico sino ad essere chiamato dai suoi detrattori “cane rognoso”.

Convinto che la conoscenza dovesse essere un fatto diretto, di prima mano, non risparmiò nulla a quanti, secondo lui, avevano una conoscenza di seconda, terza ed ennesima mano.

Li chiamava pedanti e li accusava di “indossare” barbe bianche e toghe lunghe ai piedi, per farsi credere dotti e conoscitori di tutto. Continua a leggere “Giordano Bruno – L’er(m)etico errante”

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