
Proviamo a riflettere sulle motivazioni che spingono l’essere umano all’apparente ricerca di trascendenza ad arroccarsi in modo bigotto ad un indirizzo escludendo con energia tutti gli altri. Una prima ragione, forse quella più evidente, si ritrova nell’insicurezza di fondo che accompagna silenziosamente ciascuno di noi e che inevitabilmente influenza non solo le nostre scelte ma anche il modo in cui le viviamo. A volte può infatti costare fatica dover sostenere un proprio ideale religioso di fronte agli altri (o anche solo di fronte a se stessi), o giustificare la propria scelta ammettendo che si tratta di una delle tante strade possibili. La conseguenza psicologica più immediata per far fronte all’esigenza di sentirsi nel giusto assoluto senza dover faticare per mettersi in discussione e confrontarsi con gli altri, è quella di idealizzare il proprio percorso come il migliore possibile.
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È indubbio che, nell’epoca in cui viviamo, le informazioni, di qualunque genere, siano disponibili e viaggino con una velocità impensabile fino a qualche anno fa. La velocità è diventata un’esigenza: tutto e subito. La superficialità è il prezzo da pagare.
Non molto tempo fa, un Rabbi se ne stava seduto con il suo giovane nipote. Il tono della loro conversazione era lieve e riguardava molti argomenti.
In molti, ancora oggi, si stupiscono e indagano i poteri che Gustavo Rol ha manifestato davanti a molte persone nel corso della sua vita.