Quel vantaggio secondario

vantaggio-secondarioMolte volte viviamo situazioni nella vita al limite del paradosso… sopportiamo con impavido coraggio persone al nostro fianco che ci torturano emotivamente sprezzanti della sofferenza che ci recano, poi quando si allontanano le rincorriamo per paura di perderle. Teniamo in piedi situazioni lavorative (e non solo) ai limiti del masochismo, tanto che chi ci vede dal di fuori può legittimamente pensare alla pazzia!

La cosa risulta evidente con maggiore chiarezza quando la si osserva negli altri. Generalmente teniamo infatti i fari sempre ben accesi ed orientati verso l’esterno, mentre ci assicuriamo di tenere ben chiusa e al sicuro la “stanzetta interiore”: non sia mai che qualche inaspettato raggio di luce possa filtrare e farci vedere in quali modi sofisticati riusciamo continuamente a sabotare la possibilità di essere, anche solo per un attimo, realmente felici.

Ma, ahinoi, per un (terzo) occhio allenato questi meccanismi appaiono molto evidenti, rivelando non di rado scenari apocalittici al limite della credibilità. C’è chi investe tempo ed energie per mettersi in situazioni complicatissime, per poi chiedersi in modo innocente perché sia così difficile vivere; c’è chi si lamenta di essere trattato da tutti come sfigato, sfoggiando nel frattempo con naturalezza una camicia sporca di sugo abbinata a pantaloni della tuta portati in stile fantozziano; c’è chi si indigna per la scarsa sensibilità che riceve dalle persone, per poi passare a fianco di un moribondo in preda ad un attacco di cuore senza nemmeno accorgersene. Gli esempi potrebbero ovviamente continuare facendo invidiare la fantasia.

Sono forse esempi che ci strappano un sorriso, ma svanisce presto se abbiamo l’audacia di scoprire il nostro personale stile con cui ci sabotiamo costantemente. La domanda che nasce dunque spontanea è la seguente: “qual è il vantaggio secondario?”

Esiste sempre un motivo, un interesse secondario, quasi sempre inconsapevole, per cui dinnanzi a situazioni che ci sembrano dal di fuori grottesche ed assurde, o comunque facilmente risolvibili, i protagonisti continuino a proteggere e ad occultare con tutte le loro forze quegli stessi meccanismi che li mantengono fattivamente infelici.

Rullo di tamburi… ebbene sì, spesso sono proprio le cose di cui più ci lamentiamo a rappresentare il prezzo da pagare per quel vantaggio secondario di cui non potremmo mai fare a meno. Ecco allora che fino a quando gli altri ci stanno lontani possiamo non mettere in gioco la nostra reale sensibilità e raccontare a noi stessi di essere mezzi santi in mezzo a un popolo di senza cuore. Oppure circondarsi di persone svogliate e apatiche ci fa sentire eroi, brillanti, indispensabili. Anche qui, gli esempi non finiscono mai di sorprendere.

Il vantaggio secondario è proprio quella chiave di volta che nessuno considera ma che tiene in piedi tutte le impalcature dei nostri “drammi esistenziali”. È lui che ci fa remare di nascosto contro tutte le nostre belle intenzioni. Osservare per credere! Oppure non guardare per continuare a lamentarsi…

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