Terza lettera dell’alfabeto ebraico. Il suo valore numerico è 3. È la forza che favorisce l’emergere di un qualcosa di nuovo attraverso la generazione dell’equilibrio tra gli opposti. Tesi ed antitesi sono compresi e trascesi nella sintesi. È infatti l’iniziale della parola Gamlah il cui significato è ponte: esso unisce due spazi complementari ma separati e rende possibile qualcosa che era solamente potenziale: il passaggio, lo scambio, la relazione ed i mondi che da essa possono nascere.
“Perché Gimel è terza? Essa ha tre parti, insegnandoci così che concede (gomel) dei benefici. Ma Rabbi Akiba sostiene che Gimel ha tre parti perché concede, crede e sostiene. Come è scritto (Genesi 21:8), «il bambino crebbe (gadol) e fu svezzato (gomel)». Egli dice: questa è la mia spiegazione. Cresceva e concedeva dei favori ai suoi vicini e al prossimo”.
(Sepher HaBahir)
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