L’arrivo della primavera va preparato con i rimedi giusti che aiutino l’organismo e i tessuti ad accogliere la stagione del rinnovamento per eccellenza.
Sino alla metà del mese di marzo il clima è variabile e le giornate con temperature in rialzo si alternano a giorni di pioggia torrenziali, bruma e freddo a volte anche intenso, con tassi elevati di umidità. Il sole dell’equinozio, che coincide col cambio di stagione, segna l’inizio delle grandi pulizie: in campagna, dove si liberano i campi dalle stoppie e si eseguono le ultime potature per stimolare la vegetazione, e nel corpo, che deve essere liberato dalle ultime scorie invernali.
Il novilunio del giorno 7 è il momento più indicato per fare scorta di cibi, erbe depurative e succhi rivitalizzanti che favoriscono l’eliminazione delle ultime scorie invernali e promuovono il rinnovamento dei tessuti, soprattutto per quanto riguarda la pelle e i capelli. Questo è il momento di liberarsi da ciò che è vecchio per rinascere e “cambiare pelle”. Già nel mondo assiro-babilonese marzo era consacrato a Tammuz, il dio che ogni primavera tornava alla terra dopo aver dimorato nel buio mondo sotterraneo.
Il 21 marzo, poco dopo l’arrivo della primavera, la luna piena aumenta il tono energetico generale e migliora l’attività delle ghiandole endocrine, in testa a tutte l’ipofisi. Questa ghiandola si trova alla base del cranio, molto sensibile al cambio di luminosità, svolge una serie di funzioni fondamentali per la rinascita primaverile, in quanto controlla come già detto l’attività di altre ghiandole endocrine (tiroide, surrene, ovaio, testicolo, mammella), che a loro volta regolano i meccanismi di ricambio cellulare e i processi rigenerativi.
Mai come in questo periodo ci ritroviamo immersi nel ricambio, nella rinascita, nella ricreazione del nostro corpo. Si tratta fondamentalmente di un problema energetico. Infatti quanto accade nei prati, nei boschi, avviene esattamente in tutte le nostre secrezioni.
Questa energia va catturata adesso perché è al suo culmine, nella sua massima espansione. Secondo la medicina cinese e gli antichi studiosi delle erbe, l’organismo che governa questa trasformazione è il fegato e pertanto più che mai in questo periodo abbiamo bisogno di minerali e cure verdi.
Il fegato è considerato l’organo del rinnovamento per eccellenza, infatti da lui dipende la ripulitura del sangue dalle tossine, il funzionamento intestinale, l’eliminazione dei grassi, la forza muscolare. Il tessuto epatico si può considerare il centro della nostra energia vitale, e ancora di più quando entriamo in primavera, proprio per il lavoro che svolge.
È importante quindi nei primi giorni di marzo per avere tono e energia e combattere la classica stanchezza di primavera, rinforzarlo.
I contadini una volta osservavano i loro animali al pascolo, che istintivamente si nutrivano di erbe diverse a seconda del periodo dell’anno. In questo periodo dell’anno i pascoli e i prati di montagna sono pieni di piante amare in grado di fornire le sostanze per prepararsi all’arrivo della stagione primaverile. Di tutti i sapori, l’amaro è quello che suscita dentro di noi il senso del depurarsi, del disintossicarsi, dell’eliminazione delle scorie, ovvero l’azione che il fegato, con le sue secrezioni amare, come quelle biliari, svolge per eccellenza e della cui forza abbiamo bisogno per sfruttare l’energia del rinnovamento primaverile.
È preferibile raccogliere queste erbe in montagna in quanto esse sono più ricche di minerali e meno inquinate.
Tra le erbe amare di montagna, da cui si possono ricavare delle tisane, ci sono la genziana, il genepì e la veronica con qualità tonificanti e rigeneranti.
È necessario in questo periodo modificare la propria alimentazione scegliendo cibi che aiutino a smaltire le scorie invernali e favoriscano il drenaggio dei liquidi in eccesso.
In questo periodo è consigliabile offrire al nostro organismo sostanze fresche, ricche di vitamine, minerali e anti-ossidanti, da mangiare crude; contemporaneamente ridurre i cibi cotti, diminuire l’assunzione di cereali, proteine animali e grassi.
In questo mese l’orto ci offre innumerevoli verdure da taglio, quindi la condizione ideale per preparare delle ottime misticanze. Questa usanza proviene dai frati, questi ultimi infatti coltivavano erbe salutari e che offrivano ai fedele come ringraziamento in cambio di un loro obolo.
Ma entriamo nel merito e vediamo quali sono le erbe che si trovano in questa stagione sui prati o dall’ortolano.
Ad esempio con il tarassaco, drenante e depurativo, associato a radicchio e scarola si possono preparare delle ottime insalate, unendo ad esse anche qualche seme oleoso (girasole, sesamo, chia, lino, canapa etc.). Il radicchio è un insalata amara diuretica e leggermente lassativa, perfetta per eliminare le ultime scorie invernali; contiene inoltre principi antiage e, gustato la sera, favorisce il sonno e riduce il nervosismo tipico di questo periodo.
La scarola, dalla gradevole consistenza carnosa, è una miniera di potassio e depura i reni.
Con gli spinaci che in questo periodo sono piccoli e teneri si possono preparare crudi in insalata, conditi con olio, sale e limone e in aggiunta sempre qualche semino oleoso. In questa stagione si possono gustare ancora gli ultimi porri e carciofi, diuretici e con una azione protettiva sul fegato. Il carciofo non è soltanto un potente depurativo del fegato, ma possiede anche proprietà anti-arteriosclerotiche, soprattutto utilizzando i decotti di foglie e radici. Bastano 200 gr. di foglie e 20 gr. di radici essiccati per ottenere 1 litro d’acqua da bere, 1-2 tazze dopo i pasti, colazione compresa, per ottenere una depurazione profonda e un miglioramento della circolazione. Ne trarrà beneficio tutto il sistema nervoso. Inoltre è tonico e digestivo ed abbassa i livelli di colesterolo.
La sera è ottimo, in alternativa all’insalata, preparare un minestrone con le verdure dell’orto aggiungendo magari ad esso orzo, farro o miglio, questo per poter gustare un piatto squisito e leggero.
In questa stagione ottimi anche asparagi, fiori di zucca e zucchine. Gli asparagi sono ricchi di calcio, fosforo e potassio, stimolano l’attività renale e nutrono il sistema nervoso a fronte di un bassissimo apporto calorico. (Da consumare con moderazione per che soffre di problemi renali in quanto essendo molto diuretici possono affaticare i reni è consigliabile in questo caso farli cuocere in abbondante acqua in modo che rilascino un po’ delle loro sostanze). Gli asparagi inoltre, riducono il ristagno dei liquidi, prevengono la cellulite, purificano il sangue, ma vanno evitati gli abbinamenti con uova, burro e formaggio. È consigliabile pertanto consumarli semplicemente con un filo d’olio, un pizzico di sale e una spruzzata di aceto di mele.
I fiori di zucca, così come le zucchine mignon attaccate ai fiori, sono una miniera di vitamina A, e un antiage che rinnova cellule, pelle, capelli. Vanno gustati preferibilmente freschi, spezzettati nelle insalate o aggiunti a fine cottura nelle zuppe. Anche se molto gustosi non andrebbero fritti in quanto affaticano il fegato. Per chi non soffre di allergia ai pollini, del fiore di zucca, in insalata, andrebbe mangiato anche il pistillo, ricco di vitamine ed enzimi che agiscono come ricostituente naturale.
Ricchissimi di vitamina C, B3, B6, sono i legumi, le carote, la gramigna, i cavolfiori, gli spinaci. Queste vitamine sono utilissime per la creazione della dopamina, che è fondamentale per la produzione di endorfine, dal grande effetto antidolorifico, calmante, rilassante. E poi ancora noci, nocciole, arachidi, semi di girasole, yogurt, latte ricchi di triptofano, un neurotrasmettitore antistress e antidolorifico e con effetto antidepressivo, e che si trova anche nell’avocado, nelle banane, nei semi di zucca.
Frullati con banane, miele, latte, avocado e carote sono i toccasana di aprile per il sistema nervoso. Varrebbe anche la pena in questo periodo di inserire i fiori di calendula, quelli delle prime fioriture, nelle insalate e nelle minestre. Il loro potere depurativo favorisce l’eliminazione delle scorie e delle tossine.
Le minestre e le insalate a base di calendula, carote, gramigna, spinaci, legumi e cavoli vanno condite con olio extravergine di oliva, ricco di grassi di origine vegetale molto utili per la salute dell’organismo, ricco di vitamine E,A,D,K, combatte il colesterolo LDL e favorisce la formazione di quello buono HDL; inoltre essendo ricco di grassi insaturi è consigliato durante la fase di crescita dei bambini. Facilita l’attività epatica e regola quella intestinale. È considerato inoltre l’unico olio digeribile al 100%.
Aprile si rivela un mese importante per avere cura del nostro sistema nervoso. Facciamolo in modo naturale e ne avremo benefici che agiranno sulla stanchezza, sul tono dell’umore e sull’efficienza nervosa con miglioramento del tono dell’umore, della concentrazione e della memoria.
Nella tradizione popolare, la frutta cotta, (o meglio, la composta) era un appuntamento serale immancabile, soprattutto in questa stagione in cui l’organismo necessita di depurarsi e disintossicarsi di continuo. La cena, appunto, un tempo si concludeva con quel sapore delicato di vari frutti ammorbiditi da una cottura mai troppo prolungata e a bagno nel proprio succo tiepido e acquoso. E con quel gusto piacevole, ancora vivo sul palato, ci si preparava al riposo notturno.
Ricca di liquidi e di potassio ha notevoli virtù drenanti e disintossicanti: favorisce la diuresi e contrasta la ritenzione. In particolare, per chi soffre di ristagni, la frutta cotta è molto utile grazie alla sua acqua di cottura che vale tanto oro quanto pesa: infatti bisogna raccoglierla, filtrarla e conservarla (è sufficiente un thermos, da tenere in frigorifero), bevendone un paio di tazze durante la giornata. Il succo durante il giorno e la frutta cotta la sera depurano il fegato, drenano, sgonfiano, regolano l’intestino e in aggiunta sono un elemento dietetico importante perché grazie al fruttosio che contengono, ci regalano un pò di sana dolcezza senza il rischio di farci ingrassare.
Tra i frutti che si possono utilizzare per questo cocktail drenante d’aprile innanzitutto dobbiamo segnalare la mela: ha una notevole azione disinfettante sull’intestino e una utilissima azione diuretica. In secondo luogo, questo mese, si può far ricorso al cedro, famoso per le sue proprietà antiossidanti grazie agli acidi organici di cui è ricco, intensi stimolatori del metabolismo cellulare.
Altro frutto da aggiungere in pentola sono infine i kiwi, che contengono fibre ed enzimi e sono importanti regolatori della funzione intestinale e, per finire, ci vuole qualche fetta d’ananas. Quest’ultimo è adatto a favorire la microcircolazione sanguigna agendo quindi come disintossicante ed è per di più miniera di vitamine B e C.
Altro toccasana di questo periodo è il finocchio, l’elevato contenuto di potassio di questo ortaggio croccante, da gustare crudo o cotto, lo rende uno dei migliori drenanti naturali e un ottimo tonico contro la stanchezza di primavera. La presenza di fibre, inoltre, aiuta l’intestino ed evita il gonfiore: ne basta uno in insalata per digerire senza problemi. Condito in insalata con l’arancia esalta la vitamina C presente in essi e protegge dai raffreddori primaverili.
Ad aprile troviamo anche la barba di frate, si chiamano anche agretti per via del sapore acidulo e sono dei sottili filamenti verdi che si mangiano appena sbollentati in insalata, come contorno o come sugo per la pasta. Contengono potassio, silicio, ferro, vitamina A e soprattutto clorofilla, il pigmento verde antiossidante che rimette a nuovo gli anticorpi. Gli agretti si possono mangiare sbollentati per pochi minuti, poi fatti saltare in padella con un cucchiaio di olio d’oliva, un battuto di pomodoro e aglio. Sono un contorno anti rughe con cui si possono anche preparare nutrienti bruschette.
I semi di girasole sono afrodisiaci e anti fatica. In natura tutti i semi (di lino, zucca, girasole ecc.) sono lo scrigno più potente dell’energia embrionaria e vegetativa: per questo forniscono le sostanze giuste per affrontare la stanchezza di primavera e per tonificare gli organi sessuali, mai come in questo periodo stimolati dai fermenti del risveglio.
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