Nonostante non siamo ancora riusciti ad incontrarlo di persona (la distanza, gli impegni e i suoi ormai prossimi 90 anni non rendono la cosa così facile…), non vogliamo precluderci di dedicargli anticipatamente questo post, in fiduciosa attesa di poter parlare con lui seduti in un caratteristico caffè parigino.
Alejandro Jodorowsky “Jodo” è un uomo pubblico, un personaggio famoso. I suoi film, libri, fumetti e lavori teatrali ne fanno un artista eclettico oramai celebre in tutto il mondo. Nato in Cile nel 1929, Jodo vive da molti anni a Parigi, dove continua con grande energia a lavorare a nuovi progetti che rompono gli schemi sociali e morali dei nostri tempi.
Non è però la condizione di artista longevo e di successo, comune ad altre persone, quella che rende Jodo tanto speciale. Le sue opere artistiche hanno sempre una componente di ricerca iniziatica e il suo lavoro di decenni sui Tarot e sulla psicomagia, non lo rendono banale come la maggior parte delle star hollywoodiane, sempre alla ricerca di riflettori e compiacimenti.
La sua tensione principale è ed è sempre stata quella di ricercare il vero e una strada per giungere ad una reale libertà interiore. Il successo artistico non è mai stato il suo obiettivo ma si è rivelato semplicemente come una conseguenza della sua modalità di ricerca.
E questo non è tutto, c’è molto altro che merita di essere conosciuto. Anche se attraverso le sue numerose opere di “artista iniziatico” è già possibile accedere alle diverse parti del sapere e alle profonde intuizioni di Jodo, è la sua stessa vita ad essere un’opera d’arte iniziatica che merita di essere conosciuta.
Anche se esistono alcune sue autobiografie (dove la realtà storica e l’imbroglio sacro si fondono insieme), da poco più di un anno è stato tradotto in italiano un libro che consideriamo prezioso. Si tratta di Universo Jodorowsky, di Gilles Farcet, dove l’autore ci aiuta a conoscere Jodo con un approccio originale, nel senso migliore del termine, offrendo la possibilità di osservarlo non solo attraverso le riflessioni del protagonista stesso ma anche attraverso gli occhi delle persone che gli sono state e gli sono più vicine.
Un fattore importante è infatti la modalità scelta da Gilles per parlare di Jodo, quella delle interviste. Probabilmente è il modo ideale per consentire al vulcanico personaggio di spaziare alla sua maniera su argomenti molto difficili da incasellare e comunicare a parole. In definitiva Jodo è un personaggio che vive di simboli, si occupa di Tarot, cinema, teatro e fumetti; tutte arti dove le immagini hanno una forte prevalenza sulle definizioni verbali.
Fra i temi trattati, tutti molto interessanti, spiccano gli appassionati discorsi di Jodo sul suo modo di vedere l’arte. I suoi film, le poesie, i fumetti e le opere teatrali sono per lui tutti viaggi simbolici, dove il rapporto fra arte, violenza, bellezza ed espansione della coscienza genera ispirazione sia nell’iniziato che in colui che è attratto solo dalla bellezza. Quest’ultima infatti, secondo Jodo, è “il fulgore della verità”.
Gli strumenti che egli usa sono in primo luogo il coraggio di osare, superando i vincoli delle morali, qualunque esse siano e a qualsiasi prezzo (critiche, scandali, eccetera). Poi c’è la sua accettazione della violenza come parte della Creazione, e quindi la sua espressione simbolica proprio per darle voce, per conoscerla, e infine trascenderla.
In ogni caso la bellezza, secondo Jodo, non può prescindere da un passaggio nell’ombra, perché se tale bellezza viene privata della coscienza del suo opposto, che si ottiene conoscendo i propri demoni interiori, è semplicemente inutile. Per questo Jodo afferma che un artista che lavora su se stesso può diventare un buon guru, nel senso più pulito e profondo del termine.
Degne di nota sono le interviste fatte ad alcune persone a lui vicine, o legate da vincoli di parentela come suo figlio Adan e la sua compagna Marianne. Nelle parole di quest’ultima si trovano altri temi molto interessanti, come quelli sulla coppia.
La differenza di età, con Jodo più vecchio di 37 anni, dove lui non aveva più voglia di stare in coppia e lei non voleva mettersi con un uomo tanto più anziano di lei, sembrava essere un ostacolo insormontabile. C’era poi il rischio che la fama e la sapienza di Jodo in rapporto alla giovinezza e all’anonimato di lei, portassero ad una relazione tipica fra maestro e allieva, piuttosto che ad una vera coppia.
Eppure, anche in questo ambito Jodo (con il preziosissimo aiuto di Marianne ovviamente) è riuscito a rimettersi in discussione a 75 anni per stravolgere nuovamente le sue abitudini e, di fatto, iniziare una nuova vita, dimostrando con il suo esempio che non esiste un limite di età per esplorare nuovi orizzonti esteriori ed interiori. Grazie alla forte stima e complicità che hanno creato tra loro, Jodo e Marianne hanno dato prova che attraverso una volontà chiara e un sentimento sincero è possibile valicare qualsiasi ostacolo.
Bellissima inoltre la concezione di coppia espressa dalle parole di Marianne: “quando due persone si incontrano, occorre che nasca un terzo essere. La vocazione di una coppia è produrre una coscienza. Se questa coscienza non s’incarna in un bambino, la coppia deve fare un’opera che potrà essere importante per alcune persone”. Un concetto ben espresso simbolicamente nell’arcano maggiore Il Giudizio.
Più in generale, grazie alle diverse interviste presenti nel libro, si può meglio conoscere Jodo attraverso le sue azioni e il suo comportamento in relazione agli altri. Emergono così delle sfumature ricche d’ispirazione. Una delle quali emerge in modo particolarmente importante.
Che il personaggio intervistato sia il maestro spirituale o il famoso disegnatore di fumetti o la ex pornodiva, come del resto i familiari di cui abbiamo accennato sopra, quello che tutti quanti hanno evidenziato come l’aspetto più sorprendente di Jodo, era, ed è, la sua bontà.
Non stiamo parlando di buonismo o di un atteggiamento fintamente accondiscendente o consolante verso chi gli sta accanto. Non stiamo parlando di buone parole, di finta attenzione verso il prossimo, ma di azioni concrete tese ad un costante aiuto disinteressato. Ormai da decenni Jodo mette a disposizione degli altri, in modo completamente gratuito, le sue capacità di tarologo e terapeuta, aiutando e curando migliaia di persone.
Ogni settimana egli mette infatti a disposizione il suo tempo in un bar parigino per fare i Tarocchi e suggerire gratuitamente efficaci terapie a chiunque glielo chieda. Una capacità infinita di donarsi che sorprende perfino le persone più vicine a Jodo, come la compagna Marianne, che condivide con lui la passione per i Tarot.
Tuttavia, la bellezza del libro in questione è la sua onestà nel non voler dipingere a tutti i costi la vita di un santo. Jodo è una persona che si arrabbia, litiga, sbaglia e soffre come tutti gli altri. Però si osserva, si studia, cerca di capire, lavora su se stesso, quindi affrontata e combatte ogni giorno per riuscire a trascendere, senza demonizzarla, la sua parte “ombra”.
Jodo è una persona che ha coltivato e rafforzato per tutta la vita la bontà emersa in lui fin da piccolo, anche se questa sua indole è spesso riconosciuta come una debolezza dalla cultura in cui viviamo.
Nel libro si racconta che mentre da bambino stava per mangiare una banana davanti al negozio di suo padre, un altro bambino della sua età, povero e affamato, passò di corsa e gliela rubò. Jodo ne rimase sconvolto, ma non per l’ingiustizia del danno subito, quando per la drammaticità di vita del suo coetaneo, al punto tale che il giorno seguente si mise di nuovo davanti al negozio con altre banane sperando che il bambino affamato tornasse ancora a rubargliele.
Questa sua particolare bontà, su cui tutti gli intervistati puntano l’attenzione, si manifesta nelle situazioni più imprevedibili; che si tratti di piccoli consigli dati al gestore di un bar poco attento ai clienti, o di condividere un rito psicomagico con un iniziato, Jodo non si risparmia mai.
Ecco quindi il semplice segreto di Jodorowsky: la sua bontà, il suo reale interesse verso le altre persone, la sua capacità di sapersi mettere da parte per comprendere per un attimo il mondo di chi gli sta di fronte. Per chi invece sperava di trovare o sta cercando qualche occulta e stravagante strategia per sorprendere o dominare le altre persone, beh, ha sbagliato artista di riferimento…
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